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Vite da film.

Francesco Arlanch

Vite da film.

Il film biografico nel cinema di Hollywood e nella televisione italiana

Grazie a una rivisitazione della storia del genere biografico nella produzione di Hollywood e della televisione italiana, il testo studia il successo dei biopic (biographic pictures), mostrando come questi siano film la cui struttura esprime sulla forma di vita del protagonista un “giudizio di redenzione o di dannazione”. In tale scia si pone l’analisi di alcuni fra i biopic di maggior successo critico e commerciale.

Edizione a stampa

24,00

Pagine: 240

ISBN: 9788846497383

Edizione: 1a ristampa 2021, 1a edizione 2008

Codice editore: 241.2.10

Disponibilità: Discreta

Come può un film pretendere di dare conto di un'intera esistenza? Di ripercorrere la sua indefinita successione di attimi, ore, giorni? Di pronunciare l'ultima parola sull'umana vicenda di un individuo? Eppure, ogni anno, fra i film hollywoodiani in corsa per l'Oscar, c'è almeno un biopic (cioè biographic picture, film biografico). E, in testa alla classifica dei programmi televisivi più visti in Italia, troviamo ogni anno fiction biografiche.
Perché, dunque, da più di cent'anni apprezziamo i biopic? Cosa cerchiamo nei film sulle vite degli altri? Cos'ha a che vedere una "vita da film" con la nostra vita? A queste domande intende rispondere il presente volume. Grazie ad una rivisitazione della storia del genere biografico nella produzione di Hollywood e della televisione italiana, e in virtù di una prospettiva di analisi che si focalizza soprattutto sulla struttura drammatica, si mostrerà che i biopic sono film la cui struttura esprime sulla forma di vita del protagonista un "giudizio di redenzione o di dannazione".
Questa nuova intepretazione del genere biografico sarà argomentata con l'analisi di alcuni fra i biopic di maggior successo critico e commerciale (Butch Cassidy, Amadeus, La mia Africa, Schindler's List, Erin Brockovich) e ripercorrendo, con un'inedita prospettiva "da dietro le quinte", quello che è considerato il capolavoro del genere (Lawrence d'Arabia) e uno dei più interessanti esempi di fiction biografica italiana (Augusto - Il Primo Imperatore).

Francesco Arlanch è dottore di ricerca in Linguistica applicata e linguaggi della comunicazione. È autore o co-autore di sceneggiature di miniserie per Rai Uno e Canale 5: Paolo VI (2008), David Copperfield (2008), Chiara e Francesco (2007), Pompei (2007), Giovanni Paolo II (2006), San Pietro (2005), Anna Karenina. È autore di episodi di lunghe serialità (Don Matteo, Ho sposato uno sbirro), di serie animate (Il Signore delle Ombre; Josemaría) e di un film di animazione per il cinema (Karol). In precedenza si è occupato, in qualità di story editor, dello sviluppo delle sceneggiature di miniserie televisive per Rai Uno (fra le altre, Augusto - Il primo Imperatore, Nerone, Don Bosco). Collabora come docente al Master in Scrittura e produzione per la fiction dell'Università Cattolica di Milano.



Armando Fumagalli, Prefazione
Introduzione
La struttura drammaturgica del biopic
(Il biopic, genere sfuggente; Drammatizzare una vita; La natura del biopic)
Lawrence d'Arabia
(Una vita da leggenda per un biopic leggendario; Un biopic fra storia e mito; Conclusione)
Augusto - Il Primo Imperatore
(Kolossal televisivo, personaggio colossale; Festina lente: il lungo lavoro alla sceneggiatura; Conclusione)
Conclusioni
Filmografia
Bibliografia.

Contributi: Armando Fumagalli

Collana: Comunicazione

Argomenti: Radio e televisione - Cinema

Livello: Studi, ricerche

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