Che cosa può significare, oggi, essere umanisti? Quali potrebbero essere i motivi e le argomentazioni per sostenere ancora la speranza sociale? Perché possiamo non cedere al pessimismo e al fatalismo? Da quali dottrine filosofiche l'umanesimo è sorretto? Questo libro cerca di rispondere a tali domande ponendo al centro dell'attenzione l'emergere di culture o di "strategie di sopravvivenza" deliberatamente ignorate dai canali ufficiali di informazione. La tesi è che, a fronte di esempi di "razionalità" e "verità" anacronisticamente difesi dal grande capitale finanziario, è comunque difficile negare che un'inedita voglia di pacificare i conflitti, di "fare la differenza", di potenziare la creatività umana non siano già segnali di una rinascita umanistica globale. Quello che si suggerisce è un percorso tra temi, autori e soprattutto tra fenomeni storico-sociali il cui significato è il rafforzamento di un nuovo ideale umanistico, la difesa della speranza sociale o, come direbbe il filosofo afro-americano Cornel West, il rilancio del senso comunitario di autostima.

Maurizio Valsania insegna Storia della filosofia presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Torino. Di recente ha curato con Ugo Bonanate Le ragioni dei filosofi (Carocci, 2003).