Spinoza e il concetto della tradizione ebraica

I rapporti tra Spinoza i la sua origine ebraica sono un topos ormai classico degli studi sul grande filosofo di Amsterdam. Numerose sono state in passato le ricerche sulle fonti ebraiche di Spinoza e più di recente quelle sulla condizione storica ed esistenziale vissuta dal filosofo, prima e dopo la scomunica del 1656, nel peculiare clima dell'ebraismo secentesco e post-marrano. Pur non rinunciando alla discussione su questi temi e sulle relative ipotesi critiche, la ricerca che si presenta qui ha scelto la strada di un rigoroso ritorno al testo e al contesto teorico per concentrarsi sulle modalità. nient'affatto lineari e univoche, con le quali il pensiero spinoziano ha interpretato aspetti importanti della vicenda storica e spirituale ebraica.

II concetto di tradizione, alla base, nell'ebraismo, dell'identità individuale e collettiva, ritorna per questa via ad essere centrale. E dalla tradizione ebraica con le sue manifestazioni più tipiche (fariseismo, talmudismo, pratica del commento e ermeneusi infinita), nello sguardo di Spinoza, derivano implicazioni importanti e non scontate per lo statuto e il valore dell'atto conoscitivo, oltreché per la vita associata e "politica" degli uomini.

Certo ogni tradizione nasconde insidie e comprende lati inaccettabili per chi faccia proprio il punto di vista dell'universalità. Ma i rapporti tra la "conoscenza di Dio", le sue forme gli usi limitati e umani. antropocentrici, che se ne possono fare, sono complessi e da decifrare. E la critica radicale al tradizionalismo particolaristico e alla tentazione teocratica, che Spinoza vede all'opera nella storia teologico-politica degli Ebrei antichi e moderni, non esclude l'apprezzamento per aspetti e incarnazioni consistenti di quella stessa storia. Soprattutto quando a essere in gioco è una tensione teoretica nei confronti tanto delle res singulares quanto, soprattutto, dell'orizzonte di totalità che le sottende.

Mino Chamla (Marsiglia, 1957), dottore di ricerca in storia della filosofia. vive e lavora a Milano. Si occupa soprattutto di pensiero ebraico e dei rapporti, nell'ebraismo, tra tradizione e modernità. A questi temi ha dedicato vari studi, tra i quali si ricordano Figure ebraiche della modernità, in Ebrei moderni. ldentità e stereotipi culturali (Torino 1989) e Spinoza: dalla critica della tradizione alla nuova ontologia, in Ebraismo e filosofia. Da Spinoza a Levinas (Firenze 1993).