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Specchio che l'occulto rivela.

Marina Miraglia

Specchio che l'occulto rivela.

Ideologie e schemi rappresentativi della fotografia fra Ottocento e Novecento

Otto scritti di difficile reperimento, già pubblicati dall’autrice a partire dal 1977, sono accompagnati nel volume da un lungo saggio che si interroga sul dispositivo ottico, inteso nella sua accezione concettuale di macrostruttura portante degli schemi percettivi e rappresentativi della fotografia, in grado di attribuire orizzonte teorico all’intera vicenda del medium a partire dalle sue origini, fino alla fotografia digitale.

Edizione a stampa

33,00

Pagine: 256

ISBN: 9788856833720

Edizione: 1a edizione 2011

Codice editore: 633.7

Disponibilità: Discreta

Otto scritti di notevole interesse, già pubblicati dall'autrice a partire dal 1977 e oggi non più reperibili, sono accompagnati, nel volume, da un nuovo saggio d'apertura che si interroga sul dispositivo ottico, inteso nella sua accezione concettuale di macrostruttura portante degli schemi percettivi e rappresentativi della fotografia, in grado di attribuire orizzonte teorico all'intera vicenda del medium a partire dalle sue origini, fino alla fotografia digitale. L'attenzione rivolta alle facoltà formalizzanti dell'ottica, in armonia con l'approccio comune a tutti i contributi pubblicati, pone l'accento sugli aspetti culturali e critici dello studio e dell'esegesi e, pur non negando i valori di impronta - che costituiscono il cardine ricorrente della letteratura più recente - focalizza la riflessione sui diversi piani semantici che, con modalità differenti nel tempo e sempre corrispondenti alle diverse strategie di plasmazione del consenso delle classi al potere, connotano l'immagine come icona e come simbolo, porgendola come insostituibile veicolo di documentazione, di testimonianza, d'espressione e di comunicazione del mondo moderno e contemporaneo.

Marina Miraglia, membro fondatore della Società italiana per gli studi sulla fotografia e membro del comitato scientifico per la nascita del Museo di fotografia contemporanea di Villa Ghirlanda (Cinisello Balsamo, MI), è stata funzionario direttivo presso l'Istituto nazionale per la grafica, dove ha costituito e poi diretto le Collezioni fotografiche. Già docente di Storia della fotografia presso l'Università "La Sapienza" di Roma, ha fondato con altri la scuola per Restauratore della fotografia di San Casciano dei Bagni (SI), assumendone la direzione. Tra i suoi titoli, Francesco Paolo Michetti fotografo (Einaudi, 1975); Note per una storia della fotografia italiana 1839-1911 (Einaudi, 1981); Culture fotografiche e società a Torino 1839-1911 (Allemandi & C., 1990); Il '900 in fotografia (Hopefulmonster, 2001) e, con altri, La fotografia in Sardegna. Lo sguardo esterno 1854-1939 (Ilisso, 2008).

Introduzione
Parte I
Pittura, fotografia e illusionismo rappresentativo. Uno sguardo sintetico alle pratiche e alla storia dei due media
(Necessità di una rivisitazione storica; Prospettiva e ottica; L'autore fra natura, artificio e arte; Il dispositivo ottico e la sua funzione critica)
La 'veduta' fotografica come forma rappresentativa privilegiata della scena urbana e dell'architettura
Dalla 'veduta' al 'passaggio'. Napoli e la Costiera Amalfitana nella fotografia dell'Ottocento
Veduta, panorama, paesaggio. Vittorio Sella e la fotografia delle vette
Parte II
L'immagine tradotta. Dall'incisione alla fotografia
La documentazione dell'opera d'arte
Collezionismo e mercato fotografico. Il caso bolognese
Lo sguardo signorile. Ritratto singolo e collettivo nella fotografia calabrese del primo Novecento; Convenzionalità dei linguaggi. Paul Scheuermeier e la fotografia come 'rilevamento de visu'
Le immagini
Didascalie delle immagini
Indice dei nomi

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