Qualcuno lo aveva chiamato anche ircocervo riprendendo una curiosa definizione di Benedetto Croce. Ma il liberalsocialismo non è un mostro fantastico e tantomeno un «prodotto da laboratorio», ma una realtà che comincia concretamente, sia pure tra difficoltà e reticenze, a prendere forma, in alternativa o meglio in contrapposizione al duopolio democristiano-comunista.

Naturalmente questo «polo» è qualcosa di diverso dai progetti ipotizzati da Carlo Rosselli e Gaetano Salvemini ma da quelle teorie politiche esso trae ispirazione. Si tratta di un'area articolata e complessa che si potrà costruire nei tempi medio-lunghi: un'area socialista, liberaldemocratica e libertaria che - come afferma anche Giorgio Benvenuto, in un'intervista inserita in questo libro - «ha radici profonde nella cultura e nella storia del nostro paese; radici che affondano nel Risorgimento. E' quell'area che ha il senso dello Stato, porta con sé tutta la cultura e l'esperienza di lotta contro il fascismo ed ha una concezione moderna dello Stato. E' quell'area che guarda al futuro».

Sulle possibilità di realizzazione di quest'area o polo di aggregazione non comunista e non democristiano, su quali programmi, strategie e tempi si confrontano, con una serie di interventi, politologi, sindacalisti e politici: «addetti ai lavori» ed osservatori particolarmente interessati al problema, non più a lungo rinviabile, della ristrutturazione del sistema politico italiano per garantire un più efficace funzionamento delle istituzioni repubblicane e una migliore governabilità del paese.

In questo dibattito a molte voci e ad ampio spettro un capitolo particolare è dedicato al ruolo del sindacato e soprattutto alla funzione di una organizzazione sindacale, come la Uil, che da quasi quaranta anni rappresenta un importante «laboratorio» laico-socialista, un modello di riferimento storico-politico di estremo interesse, che non vuole rimanere indifferente, passiva spettatrice dei prevedibili mutamenti del quadro politico.

Il libro viene completato da un'analisi in due tempi del segretario generale della Uil, Giorgio Benvenuto: sindacato e partiti prima e dopo le elezioni del 14 giugno '87.