Sex and the City e i paradossi della postmodernità

Franco Bonazzi, Daniela Pusceddu

Sex and the City e i paradossi della postmodernità

Il serial americano Sex and the City racconta le avventure minime di quattro donne single a Manhattan. I protagonisti del serial dichiarano che Manhattan è l’unico luogo in cui è possibile e auspicabile vivere: al di fuori regnano estraneità, non senso, smarrimento. Il volume si interroga sull’ambivalenza tra una concezione del mondo che si nutre della liquidità e del mutamento e l’esigenza di abitare in uno spazio circoscritto che orgogliosamente rivendica la sua diversità.

Edizione a stampa

20,00

Pagine: 144

ISBN: 9788856830798

Edizione: 1a edizione 2010

Codice editore: 266.2.14

Disponibilità: Discreta

Il serial americano Sex and the City racconta le avventure minime di quattro donne single a New York, un contesto profondamente segnato dalla globalizzazione in cui i modelli esistenziali vincenti sono orientati verso la complessità, l'ibridizzazione, il cosmopolitismo.
La città di New York, e soprattutto il suo epicentro, l'isola di Manhattan, si presentano come estremo avamposto della tarda modernità: sono territori aperti al possibile, al cambiamento, al divenire. Nello stesso tempo però sono spazi delimitati da confini che li separano da tutto ciò che li circonda e sono percepiti dai protagonisti come gli unici luoghi in cui è possibile e auspicabile vivere: al di fuori di essi regnano estraneità, non senso, smarrimento.
Il volume si interroga sull'ambivalenza tra una concezione del mondo che si nutre della liquidità e del mutamento e l'esigenza di abitare in uno spazio circoscritto che orgogliosamente rivendica la sua diversità. Per focalizzare questa apparente antinomia si sono utilizzate alcune riflessioni sullo statuto esistenziale dei "primitivi" che è stato messo a confronto con le modalità di vita degli abitanti di Manhattan rappresentate in Sex and the City.
Nella lettura del serial, nell'analisi dei suoi molteplici intrecci narrativi e delle parole che si accumulano su di essi si è rintracciata una visione del mondo in cui sono compresenti il fascino dell'ignoto che apre a mille potenzialità esperienziali e il fascino del confine che sottrae ciò che è incerto alla sua incertezza e alla sua precarietà.
Manhattan, dove si consumano le storie dei nostri protagonisti, ci appare come un luogo simbolico che parla del piacere del possibile come campo di realizzazione dell'individuo, ma anche e soprattutto, della necessità che sopravvive nel singolo di ancorarsi a una forma che lo difenda dall'infinito che può disperdere e annientare.

Franco Bonazzi insegna Sociologia della comunicazione e Marketing e comunicazione presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Bologna. Fra le sue pubblicazioni: (a cura di), Itinerari di sociologia delle comunicazioni, FrancoAngeli, Milano, 1998; Televisione e serialità: il tempo ritrovato, FrancoAngeli, Milano, 2001; Uno studio in rosa, FrancoAngeli, Milano, 2003; (con Daniela Pusceddu), Giovani per sempre, FrancoAngeli, Milano, 2008.
Daniela Pusceddu è coautrice con Franco Bonazzi di C'era una volta il libro, Barghigiani, Bologna, 1996; del romanzo Un disegno imperfetto, Pendragon, Bologna, 2003; di Giovani per sempre, FrancoAngeli, Milano, 2008.



Sex and the City: il flusso della vita e la tentazione della stabilità
Il sacro e il profano
La cosmogonia e lo spazio sacro
Il tempo e i tempi
Il serial: genere e narratività
Analisi testuale di un racconto in divenire
I personaggi e le loro storie: frammenti di un discorso amoroso
Le voci in diretta
Il luogo e i luoghi
I riti della grande mela
Parole e pensieri in libertà
La (ri)conquista di un mondo
Riferimenti bibliografici.

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