La teoria della scelta razionale si concretizza nella ricerca del punto di raccordo tra le preferenze individuali e quelle collettive, cioè del percorso che conduce dalla razionalità - come coerenza nella definizione dei rapporto mezzi/fini dei singoli - a quella degli insiemi collettivi, in modo che i punti di equilibrio nella dinamica sociale siano possibili ed affidabili. Peraltro la sfida delle moderne democrazie è proprio questa: riuscire ad amalgamare gli interessi individuali in una scelta collettiva che sia al tempo stesso coerente e transitiva.

La raccolta di studi che si propone all'attenzione del lettore ha preso origine da una discussione pubblica che si è svolta presso la Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Pisa alla fine del '93; discussione con la quale si è voluto fare il punto sul relativo dibattito scientifico in funzione di un suo ulteriore e più mirato sviluppo.

Il risultato è che la teoria della scelta razionale è non solo suscettibile di spiegare insiemi di comportamenti e strategie ben più complessi di un voto referendario ma essa sembra anche essere la condizione preliminare, teoreticamente corretta, per realizzare un approccio conoscitivo affidabile per gli interrogativi che le discipline sociali si pongono. Va da sé che, fatta questa affermazione, rimangono da realizzare tutti i percorsi esplicativi particolari atti a consentire la conoscenza attendibile e comunicabile dei fenomeni sui quali di volta in volta ci si interroga. La convinzione che ha animato gli autori dei contributi richiamati è che il percorso conoscitivo su cui essi hanno insistito non abbia alternative per quanto difficoltoso ed oscuro esso possa risultare; la speranza è che il lavoro di cui si è dato prova possa riuscire utile, anche e proprio nei suoi limiti, per sviluppi più sicuri ed efficaci.