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Ruolo ed efficacia della contrattazione collettiva articolata

A cura di: Roberto Scisca

Ruolo ed efficacia della contrattazione collettiva articolata

Edizione a stampa

21,50

Pagine: 144

ISBN: 9788820444488

Edizione: 1a edizione 1984

Codice editore: 771.2

Disponibilità: Fuori catalogo

Questo volume raccoglie gli atti del convegno organizzato dalla sezione giuridica dell'Ires-Cgil della Lombardia su "Ruolo ed efficacia della contrattazione articolata ai vari livelli", svoltosi a Milano il 29 aprile 1983.

Senza entrare nel merito delle questioni esposte nel libro anticipiamo alcune domande cui hanno dato risposta Bruno Veneziani, ordinario di diritto del lavoro presso l'Università di Bari, Ezio Siniscalchi, giudice della sezione lavoro del Tribunale di Milano, Alberto Bellocchio, segretario regionale Cgil Lombardia e tutti coloro che sono intervenuti nel dibattito.

L'accordo del 22 gennaio 1983 in che misura ha introdotto degli elementi di rigidità e di centralizzazione nell'assetto complessivo della contrattazione collettiva articolata?

Quid iuris nel caso in cui contratti collettivi - nazionale, provinciale e aziendale - regolino in modo diverso la stessa materia? La soluzione è data dall'estenzione della disciplina dell'art. 2113 c.c. ai rapporti tra i diversi livelli contrattuali, oppure dalla teoria del mandato irrevocabile o da quella dell'abuso di potere rappresentativo? In definitiva, il problema della derogabilità tra i livelli contrattuali ha un fondamento normativo o un fondamento politico?

A fronte dell'esigenza di tutelare adeguatamente gli interessi collettivi dei lavoratori possono e devono essere garantiti, coloro che, individualmente o per gruppi, si dissociano dall'operato delle associazioni sindacali contestandone la rappresentatività?

Quali sono le conseguenze giuridiche e pratiche dell'affermazione del formalismo del principio del favore e della sua razionalizzazione rispetto al livello effettivo di tutela complessiva dei diritti dei lavoratori?

Esistono criteri definiti, regole certe che permettano di stabilire oggettivamente e non soggettivamente quale sia il trattamento contrattuale migliore e quale quello peggiore?

Può il singolo lavoratore sostenere di essere titolare della facoltà, insita nel diritto soggettivo stesso, di valutare quale ritenga essere, secondo le proprie esigenze, il trattamento di miglior favore?

E' possibile far riferimento all'esperienza francese degli ultimi anni, ed in particolare alla legislazione ed alla contrattazione della solidarietà sperimentata in quel paese, per apportare dei miglioramenti al nostro sistema di relazioni industriali?

Posta la necessità di conferire una solida rappresentatività all'agente contrattuale sindacale, onde dotare di stabilità e certezza i rapporti giuridici derivanti dagli accordi aziendali siglati con gli imprenditori, è assolutamente indispensabile dettare regole e procedure cogenti per la individuazione di un agente contrattuale sindacale unico?

Se questa è la via maestra da seguire, perché il cardine fondamentale del nuovo sistema di relazioni aziendali non dovrebbe essere quello della delega democratica conquistata a seguito di referendum preannunciati in cui il voto sia segreto?

• I rapporti tra le fonti normative e le situazioni conflittuali. Precisazioni metodologiche della ricerca,
di Davide Pollastro
RELAZIONI:
• Ruolo ed efficacia della contrattazione collettiva articolata, di Bruno Veneziani
* Stato, legislazione e sistema contrattuale. I caratteri dell'intervento statale nei rapporti collettivi
* Le modifiche delle relazioni industriali e le difficoltà del sindacato
* I problemi giuridici posti dalla struttura negoziale e le soluzioni della dottrina
* Le ipotesi specifiche di rapporto tra legge e contrattazione articolata. La contrattazione collettiva come controllo dell'organizzazione del lavoro nella crisi
• Il rapporto tra contratti collettivi di diverso livello e gli orientamenti della giurisprudenza,
di Ezio Siniscalchi
* Il problema della giurisprudenza di fonti collettive
* Prime soluzioni giurisprudenziali
* La giurisprudenza dominante: il fovor
* Esame di altri orientamenti
* Inadeguatezza di strumenti ermeneutici tradizionali
* Il rilievo degli equilibri interni al sistema contrattuale
INTERVENTI:
• La regolamentazione dei rapporti tra fonti collettive diverse e il principio di favore verso il lavoratore, di Lidia Ciabattini
• La necessità di una revisione globale del diritto del lavoro. Il problema della rappresentatività del sindacato, di Carlo Moro
• Occorre una maggiore coerenza tra politica economica e industriale e regolamentazione del diritto del lavoro e degli interessi individuali, di Felice Orsi
• Il pejus e il melius negli accordi aziendali: il problema della legittimazione,
di Gianpiero Castano


Contributi: A. Bellocchio, G. Castano, L. Ciabattini, C. Moro, F. Orsi, D. Pollastro, E. Siniscalchi, B. Veneziani

Collana: Ires Lombardia - Istituto di ricerche economiche e sociali

Argomenti: Diritto del lavoro, relazioni industriali - Sociologia economica, del lavoro e delle organizzazioni

Livello: Studi, ricerche

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