La generale trasformazione sociale degli ultimi decenni, la crisi delle città, l'impatto delle trasformazioni economiche degli anni settanta e ottanta hanno indotto un numero sempre più rilevante di città a realizzare forme di programmazione strategica e la stessa Unione Europea ha indicato questo strumento come modalità fondamentale per indirizzare lo sviluppo e il governo delle aree urbane e metropolitane.

In alcune delle più dinamiche città europee la programmazione strategica è in fase di sperimentazione da diversi anni, ed ha posto in evidenza i vantaggi che derivano dalle sue caratteristiche di metodo. Tra le connotazioni principali che contraddistinguono i piani strategici, specie se posti a confronto con i tradizionali strumenti urbanistici, possono indicarsi:

- la multisettorialità dell'approccio pianificatorio, che non si limita agli aspetti territoriali, ma si estende anche a quelli funzionali;

- il coinvolgimento degli attori locali ed esterni sin dalle fasi preliminari di definizione del Piano;

- l'impostazione delle scelte sulla base di processi di natura negoziale;

- l'attuazione di processi di pianificazione e di governance a carattere continuo.

Con il suo carattere volontario, non autorizzativo e negoziale, il Piano Strategico non è in concorrenza con quelli tradizionali, normati e legittimati dalle leggi nazionali e regionali, ma può essere considerato come uno strumento complementare, che si presta a svolgere un prezioso ruolo di coordinamento, grazie alla sua natura informale e concertativa.

Il Masterplan assume così una capacità di programmare i processi della governance inquadrandoli in una visione che trascende i confini amministrativi e permette la costruzione di decisioni condivise e di coalizioni di attori a livello sistemico, proponendosi come strumento a sostegno della modernizzazione e dello sviluppo per un sistema territoriale metropolitano come quello della città di Catania.

Salvatore Zinna è Project Manager di alcuni principali programmi complessi legati allo sviluppo territoriale dell'area catanese (URBAN 94/99, P.O.P. 1994/99 - Riqualificazione Urbana, P.I.T. "Catania Città metropolitana", PRUSST, "Le Economie del Turismo", etc.). Direttore della XVI Direzione "Relazioni Internazionali - Politiche Comunitarie - Programmazione dello Sviluppo Locale" del Comune di Catania, da Ottobre 2000. Ha realizzato numerose pubblicazioni sui temi dello sviluppo locale, tra le quali: Strategia dei diritti ed etica della solidarietà , CERDFOS Palermo, 1991; Dall'autonomia politica della Regione alle autonomie comunitarie di base per una nuova strategia di sviluppo della Sicilia , rivista trimestrale Autonomie locali N°3/1995; La programmazione nagoziata per lo sviluppo locale , Editrice INCIPT collana Ancisicilia, 1999.

Antonio Grasso è dirigente della Regione Siciliana, responsabile dell'Area interventi finanziari extraregionali e comunitari del Dipartimento Trasporti e Comunicazioni. Professore a contratto di Economia urbana nel corso di laurea in Pianificazione territoriale, urbanistica e ambientale, presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Palermo. Autore di volumi e saggi di economia urbana e regionale, su questi temi ha curato per la nostra casa editrice: Sicilia a dimensione urbana. L'economia delle città (1996) e, in collaborazione con L. Urbani, L'approccio integrato (2001).