Le presenze dei migranti in Occidente dimostrano che i processi migratori costituiscono una componente strutturale della modernità. Tali processi sono destinati ad aumentare d'intensità, determinando cambiamenti profondi negli assetti sociali, politici, economici e culturali dei contesti adottivi e di quelli di provenienza.
Tra i mutamenti più significativi indotti sul sistema sociale ed istituzionale dei paesi di accoglienza vi è il modo peculiare attraverso il quale si strutturano le interazioni tra i cittadini migranti da un lato e i servizi socio-sanitari dall'altro.
L'obiettivo del volume è quello di fare luce sulle relazioni intercorrenti tra processi migratori e accesso alle cure. Da anni a Prato è in corso una pratica clinica ed una riflessione teorica sul tema della salute mentale dei migranti. A partire da questa esperienza, il testo richiama l'attenzione sulla questione dell'accesso intesa sia come descrittore qualitativo dell'attività dei servizi stessi, sia come indicatore dei processi e dei percorsi d'integrazione.
Le tematiche presentate permettono a differenti sguardi disciplinari di dialogare tra loro, favorendo un approccio comprensivo e competente rispetto alla complessità dei fenomeni sociali e culturali in gioco nell'esperienza della migrazione.

Fabio Bracci si occupa di migrazioni da diversi anni. Lavora all'ufficio immigrazione del Comune di Firenze ed è ricercatore sociale presso Asel s.r.l. a Prato. Ha pubblicato su questi temi articoli e saggi.
Giuseppe Cardamone, medico psichiatra e psicoterapeuta, si interessa delle politiche sanitarie e dei problemi psicologici legati alle migrazioni. Lavora presso il Dipartimento di Salute Mentale dell'Azienda Usl n. 4 di Prato ed insegna Psichiatria presso l'Università di Bergamo.