Politologi ed economisti, dovranno, negli anni avvenire intensificare considerevolmente la propria collaborazione: è questa la tesi di fondo del volume.

Ci sono infatti almeno due ragioni che spingono in questa direzione Da un lato la crescente presenza della logica politica nei fenomeni economici, a cominciare naturalmente il cosiddetto "governo dell'economia"-, dall'altro il fatto che la politica contemporanea mostra una sempre piu' marcata esigenza di potenziare i propri strumenti di studio,anche rincorrendo all'esperienza delle altre scienze sociali piu' sviluppate. Se per il primo aspetto sembrano essere soprattutto gli economisti ad avere bisogno dell'aiuto dei colleghi politologi per il secondo aspetto è vero esattamente il contrario: e sono i politologi a sperare di avvantaggiarsi maggiormente dalla cooperazione.

Ma quali strade e quali pericoli caratterizzano una simile collaborazione interdisciplinare? Ne discutono qui economisti politologi e filosofi (come Roberto D'Alimonte Paolo Martelli,

Michele Salvati-, oltre a Cristiana Bicchieri Elena Granaglia Luca

Lanzalaco), dando vita a una discussione estremamente ricca sia di spunti che di moniti per gli ulteriori sviluppi di questo attualissimo dialogo scientifico.

Giuliano Urbani è professore ordinario di scienza della politica

nell'Univerità "L. Bocconi". I suoi lavori piu' recenti comprendono:

Cosa pensano gli operai (1984, con Maria Weber);Alla, ricerca di

un nuovo sistema elettorale; proposte obiezioni e repliche (1985).

Dopo aver collaborato per vari anni a "La Stampa", è attualmente editorialista de "Il Corriere della Sera"