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Per la fondazione delle scienze dello spirito

Wilhelm Dilthey

A cura di: Alfredo Marini

Per la fondazione delle scienze dello spirito

Scritti editi e inediti 1860-1896

Edizione a stampa

42,50

Pagine: 624

ISBN: 9788846450517

Edizione: 1a ristampa 2003, 1a edizione 1985

Codice editore: 230.17

Disponibilità: Discreta

Come nella seconda metà del '900 è accaduto per Husserl, Wittgenstein, Nietzsche e Fichte, abbiamo assistito anche a un rinnovato studio di Wilhelm Dilthey (1833-1911) che insegnò filosofia prima a Basilea (con Nietzsche, ma senza incontrarlo), poi a Kiel, a Breslavia (dove conobbe il conte Yorck v. Wartenburg) e infine, dal 1882, a Berlino.

Ristampe e inediti ci offrono un'immagine rinnovata di questo filosofo, noto soprattutto per il suo contributo alla nuova epistemologia delle "scienze umane", che inaugura una discussione decisiva circa il loro rapporto con le scienze naturali. La cosa più sorprendente è che prima ancora che la discussione si concludesse (se mai questo fosse possibile), le tesi di Dilthey si sono trovate collocate, dagli sviluppi novecenteschi dell'epistemologia delle scienze naturali, su una posizione rovesciata rispetto al suo punto di partenza, che consisteva nella denuncia del presupposto fisicalista delle scienze naturali. Questo "presupposto" era stato infatti a sua volta coinvolto nella revisione radicale dei fondamenti da parte degli scienziati di fine-Ottocento. Un quadro della discussione epistemologica del '900 si può ricavare dalla classica raccolta Critica e crescita della conoscenza introdotta da G. Giorello.

Di Dilthey si sono occupati da allora moltissimi filosofi in Europa e in America. Incalcolabile è stata la sua influenza sulle prime generazioni del secolo scorso (da Weber a Dessoir, da Spengler a Meinecke, da Spranger a Jaspers, da Lukàcs a Bloch, dall'ermeneutica allo storicismo, al neohegelismo, alla fenomenologia). Come Husserl e Heidegger, Dilthey fu l'uomo dell'"Introduzione a_" e del "volume primo" cui non seguiva il "secondo"; ma la parentela con questi filosofi non fu solo formale: Husserl disse che la sua filosofia "non era diversa" da quella di Dilthey, e Heidegger, negli anni '30, volle rendere consapevoli della concezione diltheyana della storia "le nuove generazioni che la ignoravano".

Del grande "piano" della sua Introduzione alle scienze dello spirito (1883), realizzato come tale solo per il I volume (libri 1°, 2° e 3°) e già tradotto in italiano, la presente edizione italiana ricostruisce invece i libri 4° e 5° del previsto II volume, che raccolgono in ordine cronologico i testi logici, gnoseologici e psicologici per la fondazione delle scienze umane, tra cui le famose Idee su una psicologia descrittiva e analitica (1894). Un 6° libro avrebbe dovuto raccogliere, verosimilmente in più tomi, la vasta trattazione metodologica delle diverse scienze umane (la Poetica , l' Etica , la Pedagogia ecc.) per ora disponibili soltanto separatamente (a volte in traduzione italiana, come la Poetica ed Estetica , a cura di G. Matteucci, in questa collana). Dilthey è stato molto studiato anche di recente in Italia (vedi F. Bianco, G. Cacciatore, G. Marini).

La traduzione di Alfredo Marini, ha vinto il Premio Monselice per la traduzione scientifica (1988).


Introduzione
Primi Aforismi del periodo berlinese pre 1860
Frammenti di teoria della conoscenza 1874-79
Primi soggetti di teoria della conoscenza e logica delle scienze dello spirito pre 1880
Elaborazione psicologica descrittiva e. 1880
Due recensioni della Logik di Chr. Sigwart
Contributi alla soluzione del problema circa l'origine e il diritto della nostra credenza alla realtà del mondo esterno 1890
Esperienza e pensiero. Studio sulla logica gnoseologica nel XIX secolo 1892
Vivere e conoscere. Progetto di logica gnoseologica e di dottrina delle categorie e. 1892/1893
Idee su una psicologia descrittiva e analitica 1894
Sulla psicologia comparativa Contributi allo studio dell'individualità 1895-96.

Contributi:

Collana: Filosofia

Argomenti: Storia della filosofia contemporanea - Fenomenologia

Livello: Classici

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