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Pensiero criminale.

Giampiero Ferrario, Elena Galliena

Pensiero criminale.

I legami del reo dalla famiglia al carcere

Le prime basi per mettere in relazione la violazione delle norme sociali con la violazione delle norme in famiglia: il volume sostiene difatti la tesi secondo cui la violazione della legge è connessa all’esperienza infantile del reo di violazioni di precise norme familiari, tra cui la prima e più importante è quella sul riconoscimento del figlio.

Edizione a stampa

34,00

Pagine: 272

ISBN: 9788820400965

Edizione: 1a edizione 2012

Codice editore: 287.39

Disponibilità: Discreta

Pagine: 272

ISBN: 9788856875515

Edizione:1a edizione 2012

Codice editore: 287.39

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Il pensiero criminale è un insieme di assunti con il quale una persona organizza il suo rapporto con gli altri e con la comunità, rendendo possibile e giustificabile la commissione di reati. Un tipo di pensiero - peraltro diffuso anche al di fuori delle mura carcerarie - basato sulla pretesa del singolo di far valere come prioritario il proprio interesse o il proprio bisogno, anche a discapito dell'interesse comune o del bisogno altrui.
Il volume pone le prime basi per mettere in relazione la violazione delle norme sociali con la violazione delle norme in famiglia: gli autori, infatti, sostengono la tesi secondo cui la violazione della legge è connessa all'esperienza infantile del reo di violazioni di precise norme familiari, tra cui la prima e più importante è quella sul riconoscimento del figlio.
Nella prima parte del volume, dedicata alla sfera familiare, vengono illustrati come si costruiscono e si curano i legami con i figli attraverso l'osservanza e la violazione di norme specifiche. Inoltre viene indagato il fallimento genitoriale nella costruzione di legami sicuri e di una matura appartenenza alla comunità.
Nella seconda parte viene descritto il pensiero criminale nella sua complessità etico-affettiva e la corrispondenza fra i suoi assunti di base e quelli che caratterizzano i disturbi di personalità.
Nella terza parte, infine, si indaga la relazione del reo con l'istituzione all'interno del contesto giuridico e carcerario, delineando un nuovo modello d'intervento per psicologi e operatori finalizzato alla riconciliazione fra il reo e la comunità. È in quest'ottica che la detenzione diventa un momento prezioso per affrontare il pensiero criminale nell'ottica della cura del legame sociale.
Il volume si rivolge a psicologi, criminologi, assistenti sociali, educatori e operatori penitenziari, delle comunità terapeutiche e di reinserimento sociale.

Giampiero Ferrario , psicologo psicoterapeuta familiare. Ha lavorato per anni nel Carcere di Opera come responsabile del Ser.T. del Dipartimento delle Dipendenze, ASL Milano 2. È consulente del CAM di Milano, presso il quale si occupa di famiglie affidatarie e di formazione.
Elena Galliena , criminologa. Esperta presso il Tribunale della Sorveglianza di Milano, da diversi anni si occupa della progettazione e direzione di interventi e ricerche psicosociali all'interno di istituti penitenziari della Lombardia.



Introduzione. All'origine del pensiero criminale
Parte I. L'esperienza del reo nella sua famiglia: il riconoscimento come figlio e il fallimento genitoriale
Le norme per la costruzione e la cura dei legami
(Il familiare; I patti; Norme sociali e norme familiari; Una buona norma; Le norme per costruire e curare i legami; Conclusione)
Il riconoscimento del figlio e le aspettative del reo
(Riconoscere il figlio, riconoscere il legame; Il legame fra genitori e figli; Le azioni del riconoscimento)
La violazione della norma sul riconoscimento: il reo tradito e le prime radici del pensiero criminale
(Le famiglie in difficoltà; La coppia in crisi, il conflitto distruttivo e il coinvolgimento dei figli; Fallimenti: riconoscimento negato e parziale; Riconoscimento negato; Riconoscimento parziale; Riconoscimento e rapporto con gli Altri; Due poli opposti; Pensiero costruttivo e pensiero distruttivo: verso un pensiero criminale)
Parte II. Il pensiero criminale
Il pensiero criminale alla prova dei rapporti sociali
(Cinismo e crimine; Ingiustizie; Ingredienti per un reato; Il pensiero criminale e la psicopatia; Il pensiero criminale e i disturbi di personalità; Conclusioni)
Parte III. Carcere e legami sociali
Una cornice di conflitti
(Pensiero criminale e legame sociale; Il conflitto nella famiglia e nella comunità; Il reo e le sue azioni; Il reato e l'Istituzione giudiziaria; Il reo in carcere)
Il reo nel percorso giudiziario
(Conflitto produttivo, conflitto distruttivo; Il conflitto e le sue fasi; Il nostro pensiero cinico; Fine di quale conflitto?)
Reati e vittime
(Il diritto delle vittime; Vittime e tempo)
Il trattamento del pensiero criminale
(La pena e la risocializzazione)
Il carcere: un'altra fonte di pensiero criminale?
(I risultati della carcerazione; Il cambiamento del reo; La prevalenza del registro interattivo)
La psicologia in carcere
(Quale psicologia?; Lo psicologo in ambito penitenziario; Il trattamento; La custodia e la sicurezza; Recidiva e riconciliazione)
Conclusioni
Bibliografia.

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