In questo libro l'intera opera di Nietzsche - dai primi frammenti giovanili ai "biglietti della follia" - viene analizzata per la prima volta alla luce della categoria del nonsense.

Se ne evidenzia così la sorprendente coerenza ed organicità, soprattutto nella sfera gnoseologica ed epistemologica, nonché la sua peculiarità di essere per eccellenza antidogmatica ed antiermeneutica.

Sul piano strettamente filologico, viene notata per la prima volta la discrepanza tra l'edizione italiana e quella tedesca (curate entrambe da Colli e Montinari) per quanto riguarda la redazione e la periodizzazione del Nachlass nietzschiano. Sul piano storico-filosofico, viene sottolineata l'esigenza di confrontare Nietzsche con il Buddhismo del Piccolo Veicolo e il Vedãnta.

Due risultati della ricerca si impongono tra gli altri: Nietzsche è senz'altro riuscito a oltrepassare la metafisica - viene così a cadere la chiave di lettura heideggeriana del "platonismo rovesciato"; il suo pensiero è dominato da una fondamentale impasse, irresolubile nei termini della logica formale, ma validissima e feconda dal punto di vista pragmatico ed esistenziale.