Nazione e popolo nella rivoluzione irlandese

Manuela Ceretta

Nazione e popolo nella rivoluzione irlandese

Gli United Irishmen 1791-1800

Edizione a stampa

38,50

Pagine: 368

ISBN: 9788846418418

Edizione: 1a edizione 1999

Codice editore: 886.32

Disponibilità: Buona

Il volume ricostruisce eventi e teorizzazioni della "rivoluzione in Irlanda". Nel 1798 l'isola, da secoli assoggettata al dominio coloniale dell'Inghilterra, separata da differenze politiche, confessionali e sociali, fu sconvolta da agitazioni e tumulti, culminati nel tentativo di dar vita a una repubblica con l'appoggio delle armate francesi. Ne furono protagonisti gli United Irishmen (Irlandesi Uniti). Essi, dando forma compiuta al concetto di nazione, cercarono di unire in un sol popolo la gente d'Irlanda. Testi editi e documenti inediti sono alla base di un dibattito che ebbe conseguenze dirompenti nella storia del Paese, segnato nell'età moderna da conflitti volutamente esacerbati e da vani tentativi di comporre contrasti e differenze confessionali.

La proposta degli United Irishmen fu l'apice di una discussione che, dopo la Gloriosa rivoluzione, diventati i protestanti egemoni su cattolici e dissenters , ruotò specie attorno alla definizione di "popolo" e vide impegnati personaggi come Molyneux, Toland e Swift, infine Burke. Intensi furono anche gli intrecci con gli effetti delle prevaricazioni economiche britanniche e con le dinamiche dell'assetto costituzionale insulare. Nei decenni finali del Settecento, le rivoluzioni d'America e di Francia accentuarono la radicalizzazione delle istanze già presenti. Sconfitti dalle armate inglesi e dall'ignoranza di parte della popolazione, gli United Irishmen elaborarono un'idea di nazione - indipendente, laica, democratica e pluralista - che ancor oggi conserva intatto il suo fascino.

Manuela Ceretta , laureata in Filosofia alla Statale di Milano, è dottore di ricerca in Storia del pensiero politico presso il Dipartimento di Studi politici dell'Università di Torino, dove lavora. Ha fruito di borse e di contributi per l'estero (dell'Ateneo torinese e della Fondazione L. Firpo) e ha studiato al Trinity College di Dublino, svolgendo ricerche in numerosi archivi e biblioteche d'Irlanda. Ha tradotto e curato nel 1998 l'edizione italiana dell' Argomento a difesa dei cattolici d'Irlanda di T. W. Tone e ha pubblicato saggi sul dibattito politico e storiografico irlandese in "Il Pensiero politico", in "Storia contemporanea" e in volumi a più mani.


Chi è il popolo d'Irlanda?
(I protestanti sono il popolo d'Irlanda; "Un'Unione solida e stabile"; Una colonia inglese; "Circondato da ottentotti e animali e selvaggi"; La minaccia presbiteriana)
L'ambigua eredità dei Volunteers
(Il ventennio 1750-1770; I riflessi irlandesi del conflitto con le colonie americane; Commercio e libertà: la "rivoluzione" del 1782; Contro l'Unione legislativa)
La nazione tra storia e ragione
(Il "mal francese" in Irlanda; Burke e l'idea di nazione storica; Paine e l'idea di nazione razionale; "Muri bronzei di separazione"; Il "manuale di ogni irlandese")
L'idea di nazione e la nascita degli United Irishmen
(Vecchi problemi, nuovi approcci; La nazione e i diritti dell'uomo; Contro la protestant ascendancy ; "Invocano il cielo per dividere la terra"; Libertà, autonomia e Unione legislativa)
Costituzione, repressione, rivoluzione
(Lo sviluppo dei Defenders; L'offensiva governativa; "Governo senza giustizia e legalità senza costituzione"; Le Sacre Scritture al servizio della politica; Il leone e il profeta)
L'interesse irlandese
(La svolta rivoluzionaria; La propaganda gaelica: contro lo sviluppo dell'orangismo; La lotta per l'indipendenza; Quale unione?).

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