La storia della città ha conosciuto in questi ultimi anni trasformazioni profonde che sono arrivate a mettere in discussione il suo stesso statuto.

Il distacco della storia della città dalla storia dell'urbanistica ha portato ad una perdita di legittimazione per molte prassi urbanistiche e ad una moltiplicazione dei possibili significati di ogni frammento urbano.

Questo volume ricostruisce un itinerario di ricerca di anni e testimonia i nuovi terreni in riferimento ai quali è possibile immaginare uno scambio non più di legittimazioni, ma di culture, spesso conflittuali e forse per questo oggi più ricche di suggestioni e di possibili, reciproche utilità.

Sullo sfondo di questo programma di studio vi è la convinzione che sia necessario per la storia urbana indagare la possibile discrasia tra spazio e azioni volontarie tese a rendere quest'ultimo più razionale economicamente e culturalmente. Senza cadere nel culto dello spaesamento, vanno studiati i processi e gli attori sociali di una mobilità che sembra prendersi gioco di ogni possibile astrazione del sociologo come dell'urbanista, non solo dello storico.

Carlo Olmo insegna Storia dell'architettura al Politecnico di Torino. Si interessa di storia urbana italiana, francese e americana. t autore di numerose pubblicazioni sulla storia della città industriale e dell'architettura, sulle Esposizioni Universali, sull'opera di Le Corbusier e di altri protagonisti dell'architettura contemporanea.