Se la nostra attenzione si rivolge a valutare i comportamenti della società nella quale viviamo e dobbiamo necessariamente operare - nel breve scorrere della nostra esistenza -, un forte senso di sconforto e di amarezza ci assale. Si può obiettare che esprimiamo una considerazione ovvia che si è sempre manifestata in ogni epoca e in ogni tempo; questo può essere vero, ma non possiamo negare che nei tempi attuali la tematica dei rapporti umani si è accentuata in un negativo assai più aspro.

Abbiamo assistito ad un velocissimo e progressivo evolversi di risultati che la ricerca scientifica ha ottenuto - e siamo convinti che nel prossimo futuro tali risultati saranno in aumento.

Se da un lato tali risultati hanno aperto nuove prospettive, da un altro lato l'utilizzazione tecnologica di quei risultati si è palesata troppo spesso negativa, e talora distruttiva, per l'umanità. Tale vicenda ci impone una riflessione più attenta e più matura perché l'applicazione tecnologica esige una consapevole e adeguata responsabilità. Dobbiamo evidenziare - e in primo piano - la tematica etica il cui approfondimento dia all'uomo la possibilità di rendere meno negativa la sua breve permanenza in questo mondo.

Necessita, anche su piano planetario, lavorare e agire per delineare valori tendenziali sui quali, non escluso un attento esame storico, si possa realizzare minore odio e più amore tra i singoli esseri umani. Ecco quindi la presenza, sempre più intensa, di una speranza, la speranza morale.

Fidia Arata già docente di Filosofia presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Pisa. Ha pubblicato vari saggi e numerosi articoli su diverse riviste. E' stato condirettore di Studi filosofici e pedagogici, sezione della rivista in tre serie parallele della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Pisa.