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La cultura della comunicazione nel piano del Centro Mondiale di Hendrik Ch. Andersen e di Ernest M. Hébrard

Anna Ciotta

La cultura della comunicazione nel piano del Centro Mondiale di Hendrik Ch. Andersen e di Ernest M. Hébrard

The Creation of a World Centre of Communication (1913) illustra il progetto di un modello urbano, la cui precipua vocazione è di diventare la sede della centralizzazione della Comunicazione del sapere mondiale, nella quale le migliori risorse ed energie di intellettuali, scienziati, artisti e atleti possano confluire ed essere altamente sviluppate per favorire il progresso e il bene dell’umanità.

Edizione a stampa

32,00

Pagine: 312

ISBN: 9788846484888

Edizione: 1a ristampa 2013, 1a edizione 2011

Codice editore: 1579.2.6

Disponibilità: Discreta

II volume Creation of a World Centre of Communication (Parigi, 1913), scritto da Hendrik Christian Andersen in collaborazione con l'architetto Ernest Michel Hébrard, illustra in maniera particolareggiata e puntuale il progetto di un modello urbano, la cui precipua vocazione è quella di diventare la sede della centralizzazione della Comunicazione del sapere mondiale, nella quale le migliori risorse ed energie degli intellettuali, degli scienziati, degli artisti e degli atleti possano confluire ed essere altamente sviluppate per favorire il progresso e, in conseguenza, il bene dell'umanità.
Il Centro Mondiale di Comunicazione si presenta, essenzialmente, come un polo direzionale universale delle eccellenze scientifiche, artistiche, olimpiche, aperto verso il mare per essere più agevolmente raggiungibile e predisposto agli scambi, e composto da tre macro aree specifiche allineate su uno stesso asse: il Centro Olimpico, il Centro Artistico e il Centro Scientifico. L'emblema architettonico e ideologico del Centro Mondiale è identificato con la titanica Torre del Progresso, sede del Centro Stampa Mondiale e gigantesca antenna mondiale di trasmissione del potere della Comunicazione, al servizio del Bene e rappresentativo vessillo del Progresso tecnologico e della Civiltà.
La risposta che Andersen ed Hébrard intendono dare alla problematiche del tempo in campo urbanistico e sociale, con le quali insigni architetti e intellettuali del tempo si erano confrontati mediante l'elaborazione di piani urbani finalizzati all'espressione delle ideologie pacifiste e internazionaliste di stampo positivista, prospettando esiti diversi, consiste nella creazione di un inscindibile legame tra il World Centre of Communication e il potere della Comunicazione, nel senso che il primo è il depositario e al tempo stesso il motore di trasmissione del secondo, mentre il secondo riconosce nel primo la sua sede originaria e la sua fonte primaria dalla quale attingere per conoscerla e poi irradiarla nel mondo.
Il progetto urbano e architettonico del Centro Mondiale di Comunicazione, corredato da numerose tavole accuratamente eseguite, diventa in tal modo uno strumento pragmatico, e non già utopistico, atto a valorizzare, esaltandole, le enormi potenzialità tecnologiche, scientifiche e umanistiche che animavano la cultura del Novecento, costituendo nello stesso tempo l'antidoto alle future grandi tragedie che già si preannunziavano all'orizzonte degli inizi del secolo.

Anna Ciotta, dottore di ricerca in Storia dell'Architettura e dell'Urbanistica (Università degli Studi di Firenze, Facoltà di Architettura, 2008), ha pubblicato saggi di storia dell'architettura antica e moderna e ha partecipato a gruppi di ricerca nazionali e internazionali.

Premessa
Hendrik Christian Andersen, Ernest Michel Hébrard: due personalità a confronto
Il volume Creation of a World Centre of Communication. Il progetto architettonico del Centro Mondiale di Comunicazione e le sue motivazioni ideologiche
Strategia attuativa e opera di propaganda
Finalità e scelte progettuali
I tre livelli di comprensione
Conclusioni
Bibliografia
Indice delle tavole e delle referenze
Indice dei nomi.

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