La cartolarizzazione dei crediti rappresenta una delle più importanti operazioni di finanza strutturata avviata negli ultimi anni da banche, intermediari finanziari, imprese e amministrazioni pubbliche.

Tale tecnica consente il frazionamento e la distribuzione del rischio di credito dei debitori ceduti a terzi disposti a sostenerlo e comporta la nascita di nuovi rischi connessi ad esempio alla gestione degli incassi dei crediti, al ruolo dei garanti esterni, alla struttura legale dell’operazione, agli assetti organizzativi e operativi dei partecipanti. Si crea quindi un fabbisogno di controlli per garantire la stabilità e l’efficienza degli intermediari bancari e finanziari che partecipano all’operazione e del mercato nel suo complesso. Assumono rilevanza la liquidità e la solvibilità dei soggetti vigilati, l’efficienza operativa che dipende fra l’altro dal livello di concorrenza, l’efficienza allocativa che favorisce l’impiego ottimale delle risorse finanziarie e l’efficienza informativa che assicura un’informazione diffusa e corretta sul mercato.

Questo lavoro si propone di analizzare i rischi tipici di un’operazione di cartolarizzazione dei crediti di tipo tradizionale avviata da banche, intermediari finanziari e imprese, di descrivere il quadro normativo e regolamentare italiano e di valutare l’adeguatezza dei controlli.

Vengono analizzati i rischi tipici della cartolarizzazione dei crediti e, in particolare, il frazionamento e la distribuzione del rischio di credito dei debitori originari e la nascita di nuovi rischi operativi, legali e informativi. Per quanto riguarda l’offerta di controlli, particolare attenzione viene data alla regolamentazione sul rischio di credito, alla disciplina contenuta nel Nuovo Accordo sul Capitale (Basilea 2), agli obblighi informativi, alle segnalazioni di vigilanza, ai principi contabili nazionali e internazionali (IAS), ai criteri di redazione del bilancio, ai controlli interni e alla trasparenza informativa sul mercato.

Claudio Giannotti è ricercatore di Economia degli intermediari finanziari nell’Università di Roma Tor Vergata e insegna Economia degli intermediari finanziari presso la Libera Università Mediterranea di Bari.