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La Philanthropic Society

Guglielmo Sanna

La Philanthropic Society

Lumi, beneficenza, riformatorio (1788-1799)

La Philanthropic Society costituisce il primo abbozzo di uno spazio dedicato all’accoglienza, al confinamento e alla rieducazione dei minori ritenuti socialmente pericolosi. L’associazione riuscì a mettere in moto una rete tentacolare di notabili, giudici, magistrati e semplici benefattori della più diversa estrazione sociale, lasciando un’impronta indelebile nel dibattito britannico sette-ottocentesco. I moderni riformatori erano di là da venire, ma una strada importante cominciava già a essere tracciata.

Edizione a stampa

39,00

Pagine: 304

ISBN: 9788835109488

Edizione: 1a edizione 2020

Codice editore: 1573.473

Disponibilità: Discreta

Pagine: 304

ISBN: 9788835114338

Edizione:1a edizione 2020

Codice editore: 1573.473

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Secondo un preciso orientamento storiografico sarebbe stato nella dinamica società inglese della "prima industrializzazione" che avrebbero preso avvio i complessi sviluppi all'origine dei moderni sistemi di giustizia minorile. Le avventure della Philanthropic Society offrono uno spaccato della feconda contaminazione tra diversi elementi contrastanti, polarizzati tra l'ansia di stanare il fanciullo deviante - presenza sempre più inquietante e minacciosa non soltanto per i ceti abbienti - e la trepidante aspirazione a realizzare l'ideale felicitario di una società armoniosa e ordinata. Primo abbozzo di uno spazio dedicato all'accoglienza, al confinamento e alla rieducazione dei minori ritenuti socialmente pericolosi, la nuova associazione filantropica - fondata dall'oscuro divulgatore newtoniano Robert Young, sotto il patrocinio del potente segretario di Stato per gli affari esteri Francis Godolphin Osborne, V duca di Leeds - riuscì a mettere in moto una rete tentacolare di notabili, giudici, magistrati e semplici benefattori della più diversa estrazione sociale, lasciando un'impronta indelebile nel dibattito britannico setteottocentesco. I moderni riformatori erano di là da venire, ma per quanto ancora avviluppata in un intrico di euforico dilettantismo, affarismo spregiudicato e audaci sperimentalismi imperniati sull'eccletticità delle competenze e dei saperi, una strada importante cominciava già a essere tracciata.

Guglielmo Sanna insegna Storia Moderna al DUMAS - Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali dell'Università degli Studi di Sassari. Le sue ricerche si concentrano prevalentemente sugli sviluppi della società inglese tra XVII e XVIII secolo. Ha pubblicato per i nostri tipi Il Craftsman. Giornalismo e cultura politica nell'Inghilterra del Settecento (2006) e Religione e vita pubblica nell'Inghilterra del '700. Le avventure di Benjamin Hoadly (2012).

Introduzione
I benefattori
(La fondazione; Un dovere del rango; Ostentare ed emulare)
Una moderna scienza chiamata "polizia"
(Nel vortice delle elargizioni; Virtù morali, virtù politica; Le "guerre filantropiche"; Paternità contesa)
Dalla dispersione al confinamento
(Dentro la "casa-famiglia"; Tempo di trasloco; Al di qua del "Muro"; Missione impossibile; Verso nuovi orizzonti)
Indottrinamento etico, disciplina, controllo
(La "Scuola di valori"; Con le buone o con le cattive; Spiriti ribelli; Leggere, scrivere e far di conto)
"Con quale autorità"?
(In nome del padre; Per il bene del figlio; D'intesa con il magistrato; Dietro condanna del tribunale; Tra forza e diritto)
Conclusioni
Fonti
Indice dei nomi.

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