L'ombra del duce.

Pierre Codiroli

L'ombra del duce.

Lineamenti di politica culturale del fascismo nel Cantone Ticino (1922-1943)

Edizione a stampa

43,50

Pagine: 312

ISBN: 9788820429638

Edizione: 1a edizione 1990

Codice editore: 1573.120

Disponibilità: Fuori catalogo

Si potrebbe affermare che la penetrazione culturale e politica del fascismo esasperò nel Cantone Ticino una situazione di subordinazione sostanzialmente già esistente, annullando definitivamente qualsiasi possibilità di reazione. Dalla metà degli anni Venti alla metà degli anni Quaranta gli uomini di cultura cantonali si trovarono in un cono d'ombra, determinato dalla massiccia influenza proveniente sia da sud sia da nord. Paradossalmente, per la prima volta in quegli anni, la cultura ticinese fu costretta ad assumere la funzione di mediatrice tra i due sistemi politici e culturali: quello transalpino e quello italiano-fascista; ruolo che fino ad allora non aveva mai voluto o saputo svolgere. Glielo imposero precisi mandati assegnati ai maggiori rappresentanti del mondo culturale: da un lato l'on. Motta, responsabile della politica elvetica per un ventennio, dall'altro Francesco Chiesa, il più insigne intellettuale della Svizzera italiana, invitato fin dai primi anni Venti a fungere da mediatore fra mondo elvetico (e ticinese) ed italiano. Nello stesso tempo, il fascismo delegava agli intellettuali ticinesi il compito di garanti della nuova italianità cantonale, intesa, ovviamente, come italianità fascista. Il saggio, diviso in due parti, è il primo tentativo organico di ricostruzione delle strategie dì politica culturale del fascismo nel Cantone Ticino fra il 1922 e il 1943.

Pierre Codiroli insegna letteratura italiana alla Scuola superiore di commercio di Bellinzona (C. Ticino) ed è ricercatore per il Fondo nazionale svizzero (Berna); da un decennio si occupa di politica culturale fra Italia e Cantone Ticino, in particolare con articoli e studi critici apparsi su riviste e giornali svizzeri «

Prefazione di Giovanni Bonalumi
Parte prima: Lineamenti di politica culturale del fascismo nel Cantone Ticino (1922-1943)
1. Il protofascismo e i suoi interventi fra gli anni 1922-1924
1. La situazione politica e culturale del Ticino negli anni '20
2. I primi progetti per organizzare in Svizzera e in Ticino un intervento di politica culturale
2.1. Il rapporto dell'«Associazione combattenti di Martigny» (nov. 1923)
2.2. Il «Promemoria Coselschi riguardante il Commissariato del libro e della propaganda culturale e l'istituto internazionale di cultura» (maggio 1924)
2.3. I rapporti del ministro Garbasso (agosto 1923) e del barone Acton, console generale a Lugano (settembre 1923)
2.4. La «Questione ticinese»
2.5. Le «Rivendicazioni ticinesi» (1924-1925) e il numero dedicato al Ticino dalla rivista «Wissen und Leben» (gennaio 1925)
2.5.1. Le «Rivendicazioni ticinesi»
2.5.2. Il numero 'ticinese' della rivista «Wissen und Leben»
2. Le nuove strategie negli anni 1925-1929
1. La situazione culturale in Italia
2. La seconda serie di rapporti del ministro Garbasso (estate 1925)
3. Riservatissimo da Lugano: azione da svolgere in Ticino (gennaio 1925)
4. La fondazione della «Società Palatina» patrocinatrice dell'«Archivio storico della Svizzera italiana» (1925-1926)
5. Le inchieste fasciste riguardanti la vita culturale della colonia italiana e del Cantone: i rapporti del console Nuvolari (giugno 1926) e il questionario dell'«Italica»
6. Le realizzazioni del dopo Chiovenda (1927-1929)
6.1. Le celebrazioni chiesiane
6.2. Eligio Pometta
7. Altri esempi di penetrazione culturale fascista
7.1. Ruolo della stampa di regime
7.2. Le campagne-stampa nel Ticino (1925-1926; 1928-1929)
7.3. Gli istituti fascisti in Svizzera (1927-1928)
3. Gli anni dell'espansione culturale dell'Italia nel Ticino
(1929.1934)
1. La situazione politica e culturale nell'Italia e nel Ticino
2. Le mani sui circoli culturali diretti da Francesco Chiesa
3. Le proposte del nuovo ministro Marchi (luglio 1930)
4. Il gruppo dell'«Adula» e il suo «Almanacco» apparso nel 1931
5. L'apparizione della rivista «Raetia» (1931-1939) e l'inaugurazione di Radio Monteceneri
5.1. La rivista «Raetia»
5.2. Radio Monteceneri (1933)
6. Giuseppe Zoppi e la «Nuova Antologia» (1933)
7. I rapporti del ministro Marchi (1933-1934) e la Fondazione L.W. Tomarkin (1933)
7.1. I rapporti del ministro Marchi
7.2. La fondazione L.W. Tomarkin (1933)
8. I primi opuscoli a carattere irredentistico (19341935)
4. Gli anni dell'espansione culturale dell'Italia nel Ticino (1935-1941)
1. La situazione culturale e politica in Italia e nel Ticino
2. Nuovi elementi a proposito del caso «Adula» (19351936)
3. Gli usi strumentali delle pubblicazioni a carattere irredentistico
3.1. La strategia globale
3.2. Tre esempi significativi
3.2.1. Italia Svizzera (1935-1936)
3.2.2. L'italianità sulle Alpi (1937)
3.2.3. li cammino verso la grazia (1941)
4. A proposito di un maldestro articolo di Francesco Chiesa (1941)
5. Le scuole del regime in Svizzera (1940-1943). Storia di una penetrazione
Parte seconda: L'«Archivio storico della Svizzera Itali
1. La nascita della rivista: scontro fra due diplomazie
1. La «Palatina» di Milano
2. Piero Parini, Arrigo Solmi ed altri
3. Una lunga lotta sotterranea
4. I primi numeri della rivista: è subito polemica
2. Storia della rivista
1. I primi collaboratori ticinesi: Giuseppe ed Eligio Pometta
2. L'arrivo del giovane aduliano Dante Severin e i nuovi indirizzi (1926-1932
3. Gli anni 1933-1939
4. La nuova svolta: l'«Archivio» è temporaneamente sospeso dalle autorità federali (1939-1940)
3. Verso la fine: gli anni 1941-1943
1. Il ruolo di Giovanni Ferretti
2. La nuova linea
3. Il contributo degli intellettuali ticinesi
Appendice
Indice dei nomi


Contributi: G. Bonalumi

Collana: Storia/studi e ricerche

Argomenti: Storia politica e diplomatica

Livello: Studi, ricerche

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