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L'Arca di Noé

Bruno J.R. Nicolaus

L'Arca di Noé

Le "invenzioni" della natura e della cultura

Edizione a stampa

26,50

Pagine: 160

ISBN: 9788820499853

Edizione: 1a edizione 1996

Codice editore: 1200.20

Disponibilità: Nulla

Il rapporto uomo-animale-natura s'inquadra fin dall'antichità più remota nell'atteggiamento predatorio dell'uomo verso l'ambiente, nei suoi vari aspetti di natura minerale, vegetale ed animale. Un rapporto governato da pulsazioni ancestrali irrefrenabili, solo addolcito dalle culture. Le civiltà si sono susseguite con andamento alterno, apparendo, scomparendo, lasciando tracce profonde nell'habitat. Dopo le rivoluzioni agricola ed industriale il rapporto è ulteriormente peggiorato a danno della natura. La sovrappopolazione, il disboscamento, la fame, il degrado ambientale e morale, l'inquinamento biologico, chimico enucleare ne sono un sintomo. La bellezza è armonia, il degrado è disarmonia: sul pianeta la prevaricazione prevale, molte specie animali e vegetali scompaiono; in tutti gli esseri viventi, dal virus all'animale, all'uomo si instaura in determinate situazioni un comportamento irresistibile di violenza, differente tra le specie nella forma, ma identico nell'essenza. Gli ominidi preistorici quando cacciavano, il soldato moderno che va alla guerra, la tigre che sbrana la gazzella, lo squalo che azzanna la foca, il batterio che infetta l'animale, la pianta, l'uomo, sono spinti dallo stesso istinto prevaricatore, dalla stessa molla. È la medesima carica di violenza che spinge il virus ad aggredire l'uomo o a crescere in un terreno inanimato, che costringe l'ossigeno ad ossidare, l'idrogeno a ridurre, l'ossigeno a formare acqua con l'idrogeno, tutti gli elementi chimici a reagire tra di loro. È la stessa forza combina protoni, neutroni ed elettroni nell'atomo, fondamento della materia; materia che altro non è che energia condensata: noi, polvere di stelle. La scomparsa di intere specie animali e vegetali avvenuta in epoca preistorica ha creato lo spazio per la nascita di ulteriori diversità, tra le quali l'Homo sapiens sapiens. L'attuale difesa ad oltranza della biodiversità planetaria non è forse un'ulteriore dimostrazione della nostra aggressività? La tragedia del destino dell'uomo è stata immortalata da Sofocle negli stupendi versi dell'Antigone:

"Molte ha la vita forze

tremende; eppure più dell'uomo nulla,

vedi, è tremendo...

egli si volge al male

ora, ora al bene..."

Paolo Bisogno, Introduzione - Relazioni tra uomo e natura nelle radici culturali del mondo occidentale - Nogah Hareuveni, Le piante nella Bibbia. La menorah vivente - Abd al Wahid Pallavicini, L'albero dell'universo - Danila Bertasio, L'eloquenza dell'albero - Bruno J.R. Nicolaus, Riflessioni sul rapporto uomo-natura e su di una nuova teoria dell'aggressività (La preistoria; Ed il topo addomesticò l'uomo; E la "dea gatto" soggiogò il topo; L'Attica e Roma; Dagli anni bui all'illuminismo; Armonia e disarmonia; L'uomo e la bestia; L'animale strumento della ricerca biomedica; Oltre i limiti della ragione; Verso un'insostenibile disarmonia; Il rovescio della medaglia; Come un gatto che si morde la coda; "L'aggressività, colpa di atomi troppo reattivi"; "...Più dell'uomo nulla, vedi è tremendo...".


Contributi: Danila Bertasio, Nogah Hareuveni, Aba Al Wahid Pallavicini

Collana: Prometheus