Molti si chiedono se abbia ancora attualità la questione meridionale. La crisi economica nazionale e Internazionale ha infatti spostato l'attenzione di politici ed economisti dai problemi della programmazione e dello sviluppo alle tematiche di carattere macroeconomico e monetario. Rischia così di divenire senso comune l'idea che non sia possibile affrontare I temi dello sviluppo in una fase caratterizzata dal ristagno e dall'inflazione e che la soluzione della questione meridionale debba rinviarsi a un lontano futuro. In tale ottica un certo antimeridionalismo si sposa con il tradizionale meridionalismo di stampo assistenziale, da trent'anni teorizzato e praticato dalle forze conservatrici del paese. Entrambe le posizioni comportano una resistenza ad affrontare In termini nuovi i problemi del Mezzogiorno.

Alla base dei saggi pubblicati in questo volume sta invece la convinzione che il Mezzogiorno costituisca una grande occasione di rinnovamento: occasione che può essere perseguita purché si ponga mano, con profonde riforme strutturali, ali' intervento dello stato e alla politica della spesa pubblica.

Particolare attenzione è riservata nel libro alle questioni relative all'intervento pubblico e alle politiche di bilancio e alla necessità di coordinamento programmatico tra politiche nazionali e regionali. La riforma dell'intervento straordinario è analizzata attraverso un consuntivo delle azioni poste in essere nel passato e un esame delle recenti proposte di legge, fino alla formulazione di precise ipotesi di riforma.

Oggetto di analisi è Inoltre lo sviluppo e la crisi del processo di industrializzazione con riferimento al finanziamento degli Investimenti industriali, ai problemi dell'occupazione, alla questione urbana.