"L'economia indiana è come un gigante addormentato che, qualora svegliato, potrebbe trasformare il volto dell'economia globale. L'India ha il potenziale per formare un vero e proprio blocco economico, senza eccessiva dipendenza da chicchessia". (Lee Kuan Yew, ex primo ministro di Singapore).

Di fronte agli imperativi della globalizzazione è utile chiedersi se il gigante si è svegliato.

Quali settori? L'agricoltura, che impiega i due terzi della forza-lavoro indiana e che per un terzo contribuisce al PIL, è cresciuta costantemente e finalmente l'India è diventata, anche grazie ad una mai precedentemente sperimentata sequenza di buoni monsoni, esportatore netto di derrate alimentari e prodotti di derivazione agricola. Lo sforzo in atto per diversificare l'economia conduce a ritenere che anche le prospettive industriali siano buone: elettronica, macchinari industriali ed agricoli, componentistica, chimico e petrolchimico, fertilizzanti e materiale da imballaggio sono settori per i quali si prevedono tassi di crescita tra il 7% ed il 20% nei prossimi tre decenni.

Quali incentivi? L'India fornisce abbondanza di risorse naturali, una ricca base mineraria e una riserva di manodopera qualificata certamente senza eguali nel mondo in via di sviluppo. Inoltre sono previste rilevanti facilitazioni fiscali e di accesso alle infrastrutture per chi opera in una delle Export Processing Zones (EPZs) o nelle cosiddette 100% Export Oriented Units (EOUs). Non vanno dimenticate infine le dimensioni del mercato indiano: 950 milioni di persone di cui quasi 200 appartenenti alla classe media.

Le sicurezze? L'India è la più grande democrazia del mondo, la stampa è libera ed il sistema giudiziario indipendente. Sono questi, in un contesto nel quale la povertà e l'analfabetismo sono comunque diffusi, risultati quasi miracolosi. L'inglese è la lingua degli affari, e non vi sono perciò barriere linguistiche per gli occidentali.

I rischi? Un sistema infrastrutturale poco sviluppato (e che però costituisce quindi un settore dove gli investimenti privati sono benvenuti) ed un'istruzione di base ancora carente.

Affinché il viaggio alla scoperta dell'India sia quindi aziendalmente proficuo, nella valigia sono indispensabili una generale conoscenza del paese e della sua cultura, nell'obiettivo prioritario di evitare spiacevoli gaffe interculturali che potrebbero pregiudicare contatti ed approcci, oltre alle principali indispensabili nozioni in materia tributaria, giuridica e valutaria.

"Conoscere il mondo" è la Collana che si propone quale guida e pioniere per imprenditori che, al fine di valutare il "progetto Mercati Emergenti", vogliono conoscere le coordinate aziendali attraverso le quali potersi muovere nelle nuove mete imposte dall'economia globale.