Resta ancora molto da scrivere sul rapporti intercorsi tra i movimenti democratici dell'800 e i lavoratori delle grandi città pre - industriali.

Ouesto libro rifiuta la tesi tradizionale di una guida borghese dei movimenti rivoluzionari di massa per delineare invece nell'autonomo processo di crescita delle categorie subalterne il presupposto del loro confronto con i temi della democrazia e del socialismo.

Il suo campo di osservazione è Lione, la città di Francia che tra gli ultimi decenni dell'Ancien Régime e gli anni della Seconda Repubblica conobbe le maggiori tensioni sociali e politiche.

Attraverso un ampio ricorso alle fonti d'archivio, lo studio muove lungo due direttrici distinte e complementari. Da un lato, attento all'evoluzione delle condizioni di vita materiale e professionale delle plebi, nonché ai tempi e al modi delle variazioni intervenute nel campo delle loro idee sociali, interpreta la nascita del movimento operaio e della sua coscienza di classe alla stregua di una trasformazione dell'ideologia corporativa dei lavoratori del '700. Dall'altro, il volume sottolinea il ruolo determinante svolto dalle Rivoluzioni del 1789, del 1830 e del 1848 all'interno di questo processo di crescita.

Questo saggio si propone dunque all'attenzione di quanti sono interessati al dibattito sulla genesi della classe operaia e nel contempo offre un contributo per un approfondito riesame sulla natura delle Rivoluzioni cosiddette borghesi.

Antonino Da Francesco Milano, 1954, laureatosi In storia moderna, ha pubblicato articoli e saggi su diverse riviste storiche, tra cui "Storia urbana", "Studi storici" e il "Bulletin du Centre d'histoire économique et sociale de la région lyonnaise". Ha svolto la presente ricerca grazie a un contributo della Fondazione Luigi Einaudi di Torino.