Il problema religioso nel pensiero di Benedetto Croce

Antonio Di Mauro

Il problema religioso nel pensiero di Benedetto Croce

Edizione a stampa

28,50

Pagine: 336

ISBN: 9788846432452

Edizione: 1a ristampa 2007, 1a edizione 2001

Codice editore: 1792.28

Disponibilità: Discreta

La storiografia non ha mai dato adeguato risalto al problema religioso in Croce. Tuttavia, di contro a qualsiasi preconcetto e opinione consolidata, la scrupolosa analisi critica e filologica mostra non solo che la religione, nelle sue molteplici articolazioni e sfaccettature, fu d'importanza capitale nell'opera speculativa e storiografica del filosofo napoletano, figurandovi sovente tra i temi fondamentali; ma anche - e si tratta di uno degli aspetti più innovativi e sottilmente affascinanti dell'indagine consegnata al presente volume - che l'uomo Croce, ancorché nemico giurato dei mistici sentimentalismi e degli sconsolati aneliti al trascendente, non rinunziò mai a misurarsi con le ansiose domande che pungolano le coscienze religiose - ad affacciarsi al "profondo laborioso regno delle Madri", come disse una volta, citando Goethe. E da quest'assiduo e a tratti inquieto confronto egli fu indotto a rendere vario e problematico il suo laicismo e immanentismo, che una tradizione problematica a tutt'oggi diffusa si ostina a valutare sintomo di una metafisica "serenità" o di un cosmico "ottimismo" estraneo al tormentato travaglio della modernità.

Antonio Di Mauro , dottore di ricerca in Filosofia della politica, è collaboratore presso il Dipartimento di scienze della storia e della documentazione storica nella Facoltà di Lettere dell'Università degli Studi di Milano. Si occupa prevalentemente della cultura filosofica e storiografica italiana dell'Ottocento e del Novecento. Collabora a "Il Politico", "Nuova Rivista Storica", "Il Pensiero Politico", "Rivista di Storia della Filosofia".


Maria Luisa Cicalese , Prefazione
Il problema religioso nei testi crociani del primo Novecento
(Religione e filosofia nell'"Estetica come scienza dell'espressione e linguistica generale" (1902); "Togliete i bambini di tra le gambe dei lottatori"! Cattolicesimo, filosofia moderna e protestantesimo nella recensione a "L'essenza del cristianesimo" di Harnack (1903); "D'accordo col Papa". Un'eresia nel seno della Chiesa cattolica e la reazione di due filosofi amici; Imperialismo, estetismo, misticismo. La triplice tipologia della malattia europea nel saggio "Di un carattere della più recente letteratura italiana" (1907); Tra demoliberalismo e socialismo. L'atteggiamento politico di Croce nel primo Novecento; Cristianesimo senza misteri e crisi della civiltà nel saggio su "Gabriele d'Annunzio" (1904);Serenità olimpica o angoscia di Croce? Intorno a un topos storiografico e alla necessità di una sua revisione critica)
Religione critica e mitologismo nella "Filosofia dello spirito" e nei testi coevi
(L'idealismo come riforma filosofico-religiosa in due articoli del 1908; Socialismo e mito negli scritti su Sorel e il sindacalismo; Cristianesimo e religione nella nota "Cristianesimo, sindacalismo e metodo storico" (1907) e nella "Filosofia della pratica" (1909); "Dove il nero non è ancora e il bianco muore". Il mito, "inopia della mente" e potenza fondatrice della civiltà, ne "La filosofia di Giambattista Vico" (1911); Una categoria dell'errore teoretico: il "mitologismo". Mortalità e immortalità della religione nella "Logica come scienza del concetto puro" (1909); Desiderio, utopia, poesia. La caratterizzazione del mito politico in una pagina della "Filosofia della pratica")
Dialettica della civiltà, filosofia e religione tra produzione saggistica e "sistema"
("Mentalità massonica" e "morte del socialismo". A proposito di due "conversazioni" crociane; Provvidenzialismo laico e pluralismo religioso in "Fede e programmi" (1911); I filosofi e i figli dei filosofi. Religione e civiltà in "Circoli, convegni e discussioni filosofiche" (1912); "Historia spiritalis e cristianesimo" in "Teoria e storia della storiografia" (1917); Il "mistero" come "infinità dello svolgimento". Immanenza e trascendenza del Dio crociano)
Genesi e carattere della religione moderna dalle Pagine sulla guerra alle grandi opere storiche
(Il conflitto mondiale e il travaglio formativo della religione nuova. "Germanesimo", "latinità" e romanticismo nelle "Pagine sulla guerra" (1919); Patriottismo, europeismo, cosmopolitismo. Etica, politica e religione nelle "Pagine sulla guerra" e in alcuni testi posteriori; La Grazia e il libero arbitrio. Il nesso di pensiero e azione negli scritti degli anni Venti e gl'incunaboli dello "storicismo assoluto"; La religione come problema metodologico: la "storia etico-politica"; Storiografia e religione. I. "Una famiglia di patrioti" (1919) e la "Storia del Regno di Napoli" (1925); Storiografia e religione. II. "La Storia dell'età barocca in Italia" (1929). I "travagli faustiani" dell'anima moderna e la fenomenologia storica della "nuova religione")
Il "Dio che a tutti è Giove". Il liberalismo come coscienza critica dell'universale religiosità umana"
(Il liberalismo, concezione del mondo e fede etico-politica; Fra teoresi e prassi. La libertà come "regola del giuoco" politico e sociale nelle scritture degli anni Venti e Trenta; Liberalismo, calvinismo e cristianesimo. Ancóra intorno alle matrici religiose della teoria crociana della libertà; Stato e Chiesa in senso ideale e la loro perpetua lotta nella storia. La dialettica di politica e vita morale e religiosa in alcune pagine dei tardi anni Venti e gli sviluppi metodologici della storia etico-politica; L'unità-pluralità delle religioni, fondamento della libertà, e la dicotomia immanenza-trascendenza nei testi degli anni Venti e Trenta; La metafisica tra mitologia e naturalismo e le aporie del concetto di "mistero" nella filosofia come storicismo assoluto)
La religiosità come fede etico-politica nella storiografia degli anni Venti e Trenta
(La polemica Croce-Meinecke e il problema della teodicea ne "La storia come pensiero e come azione" (1938); Liberalismo, cattolicesimo, democrazia e socialismo nella "Storia d'Europa nel secolo decimonono" (1932) e in altri scritti; Gli esami di coscienza di uno storico. I. Intorno ai giudizî di Croce sulla prima guerra mondiale, la Germania e la crisi del liberalismo europeo; Gli esami di coscienza di uno storico. II. Crisi interiore di una nazione e autobiografia nella Storia d'Italia dal 1871 al 1915 (1928))
Il cristianesimo, sorgente della spiritualità occidentale, e le estreme riflessioni sul male e la vitalità
(Il nesso di Rinascimento e Risorgimento nella storia d'Italia e la dialettica di critica e mito in alcune pagine degli anni Trenta e Quaranta; "La più grande rivoluzione che l'umanità abbia mai compiuta". Il cristianesimo nel trittico su "Gesù e l'adultera" (1939), "Il "Beneficio di Cristo"" (1940) e il "Perché non possiamo non dirci "cristiani"" (1942); Redimibilità o irredimibilità del male cosmico? La politica tra vitalità e moralità e la cieca irrazionalità della guerra nelle riflessioni degli Quaranta; Intorno ad alcuni sviluppi del tardo pensiero crociano. La seconda guerra mondiale come "guerra di religione" e la "tragicità" dell'esistenza umana; Conclusioni. Il Cristo e l'Anticristo. La "fine della civiltà" nell'ultima filosofia di Croce)

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