Il federalismo, nato come teoria di una forma di governo per risolvere il problema di un caso isolato - la formazione degli Stati Uniti d'America - ha esteso progressivamente la sua portata fino ad assumere i caratteri di un movimento di dimensioni mondiali, come mostrano sia la crisi dello stato nazionale unitario, sia le nuove forme dell'organizzazione statale e internazionale. Questo saggio ripercorre le fasi di sviluppo dell'idea federalistica attraverso l'analisi degli apporti teorici più significativi. Ne emerge un orientamento che dà la chiave per una nuova interpretazione della storia d'Europa e permette di recuperare una grande tradizione di pensiero, in parte dimenticata e in parte non compresa dalla cultura dominante, a cominciare dal pensiero politico di Kant. Il modello di società che tutte le componenti della cultura federalista hanno in comune, pur con diverse accentuazioni, si è venuto definendo in relazione alla lotta per superare la sovranità dello stato verso l'alto, nella direzione della democrazia internazionale, e verso il basso, nella direzione dell'autogoverno delle comunità territoriali più piccole dello stato. I due grandi punti di riferimento della cultura federalista sono da un lato l'idea della pace e dell'unità politica del genere umano e dall'altro l'idea della solidarietà politica, economica e sociale tra gli uomini nelle comunità di base e di una democrazia partecipativa che superi tendenzialmente la separazione tra governanti e governati.

Luci Levi (1938) è docente di istituzioni politiche comparate nell'Università di Torino. Opere principali: "Alexander Hamilton e il federalismo americano" (1965), "il problema della legittimità nel parlamento dell'Italia repubblicana" (1970), "Crisi dello stato nazionale, internazionalizzazione del processo produttivo e internazionalismo operaio" (1976), "Federalismo e integrazione europea" (1978), "Verso gli Stati Uniti d'Europa" (1979), "L'unificazione europea" (1979), "Crisi della Comunità europea e riforma delle istituzioni" (1983).