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Il coordinamento impossibile

Melania Nucifora

Il coordinamento impossibile

Tecnocrazia, amministrazione pubblica e regionalismo nell’intervento per lo sviluppo del Mezzogiorno (1943-2013)

In una prospettiva di lungo periodo che va dalle origini della Cassa del Mezzogiorno alla nuova programmazione di matrice comunitaria, varata a cavallo tra anni Novanta e primo decennio del 2000, il volume esamina la traiettoria dell’intervento pubblico per il Mezzogiorno, ricostruendone alcuni passaggi chiave intorno a tre filiere: la fisionomia e il funzionamento delle burocrazie tecniche preposte alla programmazione e attuazione dell’intervento, l’impatto del processo di regionalizzazione sulle politiche di sviluppo regionale e le radici tecnico-disciplinari dei saperi esperti mobilitati.

Edizione a stampa

25,00

Pagine: 182

ISBN: 9788835120520

Edizione: 1a edizione 2021

Codice editore: 1792.279

Disponibilità: Buona

Pagine: 182

ISBN: 9788835133285

Edizione:1a edizione 2021

Codice editore: 1792.279

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

In una prospettiva di lungo periodo che va dalle origini della Cassa del Mezzogiorno alla nuova programmazione di matrice comunitaria, varata a cavallo tra anni Novanta e primo decennio del 2000, il volume esamina la traiettoria dell'intervento pubblico per il Mezzogiorno, ricostruendone alcuni passaggi chiave intorno a tre filiere: la fisionomia e il funzionamento delle burocrazie tecniche preposte alla programmazione e attuazione dell'intervento, l'impatto del processo di regionalizzazione sulle politiche di sviluppo regionale e le radici tecnico-disciplinari dei saperi esperti mobilitati; sullo sfondo i grandi processi di trasformazione istituzionale e amministrativa dello Stato italiano. Nello snodo temporale a cavallo tra gli anni Sessanta e gli anni Settanta s'individua un fondamentale momento di svolta, destinato a cambiare profondamente l'equilibro del rapporto fra tecnica e politica e ad aprire la strada alla trasformazione dei paradigmi e degli strumenti d'intervento pubblico per il Mezzogiorno, in un quadro di complessivo declassamento della questione meridionale a tema regionale.

Melania Nucifora è ricercatrice a tempo determinato in Storia contemporanea presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell'Università di Catania. Le sue ricerche vertono intorno a temi di storia urbana e ambientale, di storia delle burocrazie tecniche e di storia dell'integrazione europea. Con FrancoAngeli ha pubblicato Le sacre pietre e le ciminiere. Sviluppo industriale e patrimonio culturale a Siracusa (1945-1976), Milano, 1918.

Tre filiere di ragionamento
(Burocrazie, regioni, saperi; Meridionalismo e riformismo di centro-sinistra; Dal dualismo Nord/Sud al paradigma dello sviluppo locale; La crisi industriale degli anni Settanta e lo stallo degli anni; Ottanta; La svolta degli anni Novanta e la "nuova programmazione")
Per una storia delle politiche di sviluppo regionale. Caratteri originali e fattori di continuità
(Il divario preunitario; La "questione meridionale" come "questione industriale"; La straordinarietà; Lo Stato imprenditore e il fenomeno degli "enti"; Atipicità e questione amministrativa; Il rapporto fra tecnica e politica; Il centro vuoto; I vincoli sovranazionali)
L'intervento straordinario per il Mezzogiorno. Le origini
(Il ruolo dello Stato nella ricostruzione dell'economia italiana; La centralità dell'IRI: continuità di modello e di attori; Tecnocrazia roosveltiana e tecnocrazia meridionalista; Modello di governo e problema amministrativo nell'intervento straordinario; Il progetto della Cassa nel quadro del rilancio degli enti; La burocrazia italiana nel dopoguerra)
Cassa vs Regioni. Il modello mancato della Sardegna
(Due percorsi diversi: Sardegna e Sicilia a confronto; La Rinascita della Sardegna nel dibattito dell'Assemblea Costituente; Dal "mito" di una Sardegna autosufficiente al principio della solidarietà nazionale per la Rinascita; Il piano di Rinascita come laboratorio del coordinamento Stato/Regioni; Il modello di gestione del piano di Rinascita e il ruolo della Cassa; Comuni e territori nelle tensioni per il decentramento; Il Centro Regionale di Programmazione: una tipica amministrazione "atipica"; La questione finanziaria e contabile e lo scivolamento verso il modello "erogatore"; La figura del "decentramento qualificato"; Programmazione economica e pianificazione territoriale nella stagione riformista; L'urbanistica come leva delle rivendicazioni regionaliste)
Anni Sessanta. Programmazione e tentativi di riforma amministrativa
(La pubblica amministrazione come nodo e limite dell'esperienza riformista; La triplice dimensione del coordinamento: programmazione, intervento straordinario, decentramento; Due idee di regione: "regione funzionale" vs "regione politica"; La riorganizzazione del Ministero del Bilancio, il progetto del CIPE e le resistenze alla riforma; Da Giolitti a Pieraccini: la svolta del '64; La legge 717/65 come effetto della svolta: un nuovo rapporto tra politica e tecnica)
Anni Settanta. Regionalizzazione e declino
(Crisi economica e apice dello "Stato finanziatore"; La pubblica amministrazione nel decennio della crisi; Il decentramento, tra massimalismo regionalista e resistenza centrale; La Cassa del Mezzogiorno e la politica: luci e ombre della "democratizzazione"; Primato della politica e fratture territoriali nella crisi dell'intervento straordinario; La doppia faccia del declino del consenso intorno al progetto meridionalista)
Anni Ottanta. Tramonto e stallo
(Eredità del decennio precedente; La sfera comunitaria come nuovo orizzonte del regionalismo; Ultimi tentativi di riforma in un clima di insofferenza; Nasce il "Nord", tramonta il "Mezzogiorno"; Inerzia programmatoria e impoverimento tecnico: l'intervento straordinario senza Cassa; La nuova architettura dell'intervento straordinario, secondo la legge n. 64 del 1986; Si smantella lo straordinario. E l'ordinario?)
Anni di riforme, dalla grande svolta alla crisi globale
(Un periodo di grandi cambiamenti; Un traumatico aggiustamento; Le privatizzazioni; Fortuna dello Stato imprenditore; Il sistema delle agenzie regolatorie e la disaggregazione dello Stato; La grande trasformazione della pubblica amministrazione; Lo scossone delle riforme costituzionali; Il federalismo fiscale; La questione del personale della pubblica amministrazione; Il problema della dirigenza pubblica)
La "nuova programmazione" nel quadro dello Stato riformato
(L'intreccio fra riflessione storica e nuova programmazione; Un difficile avvio; La definizione delle aree depresse. Obiettivo 1, 2 e 3; L'intesa Italia/Commissione sugli incentivi alle imprese; Vincolo comunitario o scelte nazionali?; Il prezzo dei ritardi; Una partenza tardiva ma energica: la legge 662/96; La novità dei patti territoriali e il paradigma dello sviluppo locale; La mobilitazione dei territori; Il Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e coesione; Le Cento idee per lo sviluppo e il Piano di Sviluppo del Mezzogiorno; Valutazione e assistenza tecnica alla pubblica amministrazione; Patti "di seconda generazione", PIT, GAL: le geografie variabili dello sviluppo; L'Europa più vicina; Limiti della "territorializzazione"; Precoce declino della nuova programmazione; Il DPS "trasloca"; Il periodo 2007-2013: una ri-centralizzazione delle politiche (e della politica); I tagli alle risorse; Nuove forme della "solidarietà nazionale"; Alcune considerazioni sull'oggi a mo' di epilogo)
Conclusioni
Bibliografia.

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