Il Parlamento europeo e gli interessi comunitari

Nonostante i suoi limitati poteri istituzionali, il Parlamento europeo ha ampie potenzialità di azione e di intervento: se fuori della Comunità esso è identificato come un'istituzione autorevole e rappresentativa dei popoli dell'Europa occidentale, per le classi politiche dei paesi membri è un luogo di confronto e di crescita in comune. Indubbiamente, in virtù dell'insieme di interazioni e di contatti che attraverso di esso diversi soggetti europei stabiliscono a livello umano, sociale ed istituzionale, il Parlamento europeo costituisce di per sè un punto di non ritorno dell'esperienza comune europea. Con il suo potere di emettere risoluzioni di propria iniziativa il Parlamento di Strasburgo assolve a una generale funzione politica di promozione degli scopi fondamentali della Comunità e di legittimazione di interessi sociali. L'analisi di tali risoluzioni rivela come la funzione di rappresentanza politica e di legittimazione sia concentrata su cinque tipi di interessi: internazionali, istituzionali, economico-funzionali, socioculturali, sezionali. L'analisi delle votazioni su tali risoluzioni, inoltre, illumina alcuni aspetti significativi della vita dei gruppi parlamentari di Strasburgo: partecipando al potere di emettere deliberazioni politiche essi si caratterizzano come (euro) partiti ognuno dei quali rivela propri atteggiamenti - e propri comportamenti di voto - verso gli interessi del sistema comunitario.

Se questi atteggiamenti dei gruppi sono interpretati come il riflesso nella competizione parlamentare di alcune "fratture" del sistema politico comunitario, andrà precisato che nell'arena parlamentare europea operano soprattutto una frattura internazionale e una istituzionale; mentre si fa avanti una frattura postindustriale, sopravvive inoltre la tradizionale frattura operai proprietari che contrappone gli eredi dei partiti storici della classe operaia (gruppo socialista e comunista) agli altri.

Fulvio Attinà, professore associato di Relazioni Internazionali nell'Università di Catania, è autore di "La politica internazionale contemporanea 1945-1980" (Angeli, 1982) e di altri libri e saggi sui problemi del sistema internazionale e della politica estera.