In questo libro sono raccolti alcuni saggi che affrontano il tema della donna e della famiglia nella Russia sovietica.

Il saggio di apertura "La famiglia prima della rivoluzione", descrive il modello familiare feudale-rurale nella Russia pre-rivoluzionaria.

I saggi seguenti tracciano i lineamenti essenziali della donna, della famiglia e della nuova morale sentimentale e sessuale nella Russia sovietica degli anni venti. Contemporaneamente, sottolineano i limiti e i fallimenti del progetto bolscevico teso alla dissoluzione della famiglia e alla totale liberazione della donna e dei costumi. In questo modo essi spiegano anche come mai, a partire dagli anni trenta, il modello familiare russo subì un'involuzione in senso conservatore. Due saggi di questi, inoltre, delineano uno l'evoluzione della legislazione matrimoniale e familiare dalla Russia degli zar sino all'editto stalinista del 1944, e l'altro il dibattito degli anni venti sui primi due codici rivoluzionari di famiglia.

L'ultimo saggio, partendo da un pubblico dibattito che si ebbe negli anni cinquanta sulla rivista Novyj mir, sottolinea brevemente il fatto che le concezioni tradizionali sul matrimonio e la famiglia continuavano a perdurare e facevano fatica ad essere estirpate, malgrado la campagna di destalinizzazione avviata da Chruscèv intorno a queste tematiche.

Ma il saggio afferma anche che, a partire dagli anni cinquanta, si delinearono reazioni vivaci all'editto del '44.

Nelle conclusioni è posta attenzione a quanto successo nel campo delle politiche familiari e matrimoniali durante gli anni trenta e quaranta. Il governo, a causa della situazione storica d'emergenza, fu costretto a tutelare la maternità in stato di nubilato: il matrimonio non fu più l'unico modello socialmente riconosciuto per la maternità.