Questo lavoro, frutto di una ricerca sulla donna italiana del secondo Ottocento e del primo Novecento, si propone di analizzare quali siano i tanti aspetti (sociali, economici, etici, psicologici) della sua presenza artistica in un'epoca da cui derivano le condizioni fondamentali del percorso femminile nell'arte contemporanea. Si tratta di una presenza che va dal ruolo ordinario di modella al ruolo insolito di artista; non prescinde dalle vicissitudini esteriori e dai conflitti interiori che la donna attraversa per essere accettata e per accettarsi principalmente come persona fra persone, al di fuori d'ogni stereotipo.

Cosa fa allora la donna per affermarsi come scultrice, come pittrice, ovvero per dare forma autorevole alla sua originalità creativa? Quale produzione, scultorea o pittorica, realizza?

Donna e artista nella società civile. È, questo, l'argomento-guida del saggio che l'autore affronta su base storica con strumenti nuovi, mentre apre vie rischiose: perseguendo l'obiettività, risulta di parte (femminile).

Eligio Imarisio (Genova, 1947), giornalista, critico, è accademico di merito presso l'Accademia Ligustica di Belle Arti in Genova. Ha pubblicato numerosi articoli e saggi sulla cultura artistico-letteraria relativa alla società italiana del secondo Ottocento e del primo Novecento. Fra i suoi lavori segnaliamo: La cultura discussa. Intellettualità e proletariato nell 'Italia tra Otto e Novecento (1988); Sulle ragioni del fare artistico. Teorie, realtà, utopie dell'arte nella società italiana del secondo Ottocento (con un contributo di G.C. Argan, 1992); Il Caffé del libero pensiero. Discussioni d'etica e d'estetica (in corso di stampa). Ha curato, in collaborazione con B. Cicchetti, varie opere su poeti italiani in dialetto e in lingua.