Da Tigre asiatica a mercato periglioso.

La crisi finanziaria ed il tracollo delle borse valori che nell'autunno 1997 hanno scosso l'intero Far East hanno rimesso le carte in tavola sulle reali opportunità offerte dalle Tigri d'Oriente.

Dopo l'ingente aiuto - mai registrato sinora nella storia - fornito da paesi amici e dal Fondo Monetario Internazionale, la Corea si sta risollevando dal crollo del won e dalla catena di crisi bancarie.

Una bufera che ha reso palese la necessità di ristrutturazione e di consolidamento di un'economia cresciuta forse troppo in fretta.

Una bufera che, seppur con cautele e maggiore prudenza, non deve demotivare gli imprenditori stranieri: l'area, ora maggiormente legata all'intera economia globale, resta emergente e di sicuro interesse, come continuano ad assicurare gli operatori internazionali.

Le potenzialità? Negli ultimi anni la Corea ha conosciuto una crescita economica senza eguali: da una società agricola è infatti passata ad una società industriale in un arco di tempo veramente ristretto.

La Corea occupa oggi il quarto posto nell'industria tessile mondiale, il secondo nella cantieristica, il settimo nella siderurgia, il nono nel settore automobilistico ed il terzo in quello dei semiconduttori.

I settori per gli imprenditori italiani? A supporto dei grandi gruppi nazionali, i chaebols, ampi spazi si aprono soprattutto nella subfornitura da parte di piccole e medie imprese; i comparti variano da quelli strategici - l'automobilistico, per esempio - a quello dei semiconduttori e della componentistica elettronica, alle macchine utensili ed al "nuovo settore" della tutela ambientale.

I vantaggi? La presenza di manodopera qualificata e maestranze con forte senso del dovere, il recente potenziamento delle infrastrutture, l'emanazione di leggi favorevoli agli investitori stranieri e la forte volontà di imporsi - e quindi aprirsi - a livello mondiale.

Affinché il viaggio alla scoperta della Corea del Sud sia quindi aziendalmente proficuo, nella valigia sono indispensabili una generale conoscenza del paese e della sua cultura, nell'obiettivo prioritario di evitare spiacevoli gaffe interculturali che potrebbero pregiudicare contatti ed approcci, oltre alle principali indispensabili nozioni in materia tributaria, giuridica e valutaria.

"Conoscere il Mondo" è la collana che si propone quale guida e pioniere per imprenditori che, al fine di valutare il "progetto Mercati Emergenti", vogliono conoscere le coordinate aziendali attraverso le quali potersi muovere nelle nuove mete imposte dall'economia globale.