Comunicare per apprendere

Pier Luigi Amietta

Comunicare per apprendere

Dall'impresa-organizzazione all'impresa-comunicazione

Edizione a stampa

21,00

Pagine: 144

ISBN: 9788846428479

Edizione: 2a edizione, aggiornata 2001

Codice editore: 25.15

Disponibilità: Buona

Comunicare non coincide con lo scambiarsi messaggi, nemmeno per e-mail. Comunicare davvero vuol dire mettere in comune valori; e quando i valori di riferimento sono il fattore critico di successo della comunicazione, il problema diventa di competenza e responsabilità di tutti i membri dell'organizzazione, così come di tutti e di ciascuno è la responsabilità di tradurre quei valori in comportamenti coerenti con la rotta strategica dell'organizzazione.

Il libro rende evidente il crescente peso strategico di un'autentica "comunicazione" organizzativa, indica l'indispensabile "circolarità" che lega comunicazione e apprendimento ("comunicare per apprendere", ma anche apprendere per comunicare) e distingue puntigliosamente la comunicazione ("mettere in comune valori") come metodo per orientare cultura organizzativa dalle tecniche di comunicazione, che vengono dopo. Distinzione particolarmente utile nel nostro tempo che rischia ogni giorno l'ubriacatura tecnologica.

Il testo si avvale, da un lato, della lunga esperienza dell'autore, anche aziendale, sul terreno della gestione delle risorse umane, nonché delle sue ricerche e sperimentazioni sui rapporti tra pensiero e linguaggio; dall'altro lato, del confronto con gli studenti di due corsi del Master in Ingegneria della Comunicazione: è quindi utile sia ai gestori di risorse umane nelle organizzazioni, sia agli studenti, che vogliano approfondire gli aspetti più attuali e appassionanti della comunicazione organizzativa.

Pier Luigi Amietta , esperto di formazione, comunicazione e organizzazione, consulente di Direzione Certificato APCO e docente a contratto presso l'Università di Pisa. Dopo una lunga esperienza aziendale, si occupa di formazione e consulenza per la società Tesi di Milano, per aziende ed enti privati e pubblici. È stato direttore della pubblicità e, successivamente, della formazione centrale in una grande azienda multinazionale, e presidente dell'Associazione Italiana Formatori. Già collaboratore di Silvio Ceccato (presso l'Università degli Studi di Milano e lo IULM), svolge studi e ricerche su creatività, management e comportamenti organizzativi, pensiero, linguaggio e movimento corporeo. Tra le sue ultime pubblicazioni: (con F. Amietta) Valutare la formazione (Unicopli, 1995); La creatività come necessità (Etas1990); Professione Dirigente, da manager a leader (Etas, 1993); (con S. Magnani) Dal gesto al pensiero (Angeli, 1998); I Luoghi dell'apprendimento (Angeli, 2000).


Giordano Tamagni , Prefazione
Introduzione
(Organizzazione o comunicazione?; Comunicare: significati organizzativi)
Parte I. Culture d'impresa e comunicazione organizzativa
La cultura organizzativa: quadro di riferimento, definizioni e modelli concettuali
(Risorse umane e "fattori soft" dell'organizzazione; Cultura, valori e ideologia organizzativa; Le culture "classiche": fasi di sviluppo delle imprese e modelli culturali; La crescita e le crisi dell'impresa; Il modello di Greiner; Evoluzione organizzativa ed evoluzione culturale; La cultura dello "stato nascente"; La cultura burocratica; La cultura tecnocratica; La cultura manageriale; Verso una nuova cultura manageriale: leadership-qualità-servizio; Oltre il modello di Greiner: la fase 6; Il modello della "leadership diffusa")
La comunicazione
(Comunicare: vecchie e nuove accezioni; Il linguaggio come "trasmissione"; Un antico equivoco; La comunicazione d'impresa: quadro di riferimento; Dieci tesi sulla comunicazione; L'oggetto della comunicazione; I contenuti della comunicazione; La comunicazione d'impresa: forme, estensione, strategie, coerenze, opportunità; Informazione o comunicazione?; Comunicare all'interno; Rapporti sindacali; Sistema organizzativo; Sistema informativo-informatico; Sistema formativo; Interno ed esterno: il "come" e il "che cosa"; Marketing strategico e dintorni; Marketing interno; Relazioni professionali interpersonali; L'immagine aziendale: strategie, problemi ed esempi applicativi)
Parte II. Evoluzione socio-organizzativa e socio-culturale
Linee di tendenza dei sistemi socio-organizzativi e culturali
(Se esiste, e in che cosa consiste, una qualità totale del management (Tqm); Il nuovo leader; Un comunicatore trasparente; Un integratore per la qualità; Alcuni aspetti del dibattito sulla qualità del management)
La qualità della formazione: alcuni scenari
(Gli standard auspicabili per una formazione di qualità; Il momento della formazione; Il modello-dimensione della formazione; I diversi punti d'accesso al problema della qualità; Gli "attori" della formazione e la qualità; Autoformazione)
Insegnamento e apprendimento: un rapporto non (più) biunivoco
(Modelli e canali di apprendimento nelle organizzazioni; Informazione; Comunicazione; Vantaggi e svantaggi delle diverse formazioni; L'aula in presenza; L'aula virtuale (distance learning); La formazione "On the Job"; La formazione "outdoor"; La formazione del (e sul) territorio; Coaching e mentoring; Autoformazione-self-empowerment (autoapprendimento); Dalle competenze tacite all'apprendimento organizzativo: un nuovo modello di sviluppo organizzativo; I presupposti del modello; Il modello; Valori positivi; Comunicazione; Apprendimento; Cultura; Autoformazione; Formazione diffusa; Apprendimento organizzativo; Sviluppo organizzativo)
Il manager moltiplicato: le dimensioni del "saper essere"
(Riappropriazione della libertà mentale; Valori, atteggiamenti e management; Avversativo; Comico; Economico; Etico; Di gioco e di lavoro; Tecnico/scientifico; Fantascientifico; Estetico; Come "moltiplicarsi"?).

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