C'è chi sostiene che sarà proprio questo l'anno della Cina.

Il Regno di Mezzo è infatti al suo risveglio dopo decenni di isolamento: guidato verso il "socialismo di mercato" da Deng Xiaoping, il Paese della Seta si appresta a far suo nel 2020 il 40% del PIL mondiale.

Terra di investimento, quindi, ma anche mercato dalle fiorenti potenzialità, con i suoi oltre un miliardo e duecento milioni di abitanti.

I settori? Dai tradizionali campi della seta, del riso e del tè, a tutte le produzioni ed i servizi connessi con la modernizzazione infrastrutturale e l'apertura al consumismo delle nuove generazioni cinesi.

Gli incentivi? Manodopera ovviamente abbondante e pronta alla qualificazione, ricchezza di materie prime, diffuse aree ad incentivo per l'investimento estero. Inoltre, norme fiscali semplificate e, ciò che conta, di ridotto carico o addirittura di esenzione per attività produttive svolte da società di investimento estero.

Le sicurezze? L'indubbio intento del governo cinese di agevolare l'afflusso di capitali e tecnologia estera per far recuperare al Paese il ritmo perso nella fase di isolamento economico, oltre all'ormai indubbia integrazione del mercato cinese nella globalizzazione dell'economia.

Gli svantaggi? La lontananza geografica, per esempio, o l'uso diffuso del cinese, lingua coreografica ma incomprensibile per gli occidentali; e poi una mentalità dai ritmi fatalistici d'Oriente e qualche possibile problema di affidabilità con i partner locali. Infine, il rischio di non cogliere in tempo, per pigrizia, timore o scoraggiamento, le allettanti opportunità imprenditoriali offerte dalla terra cinese.

Affinché il viaggio alla sua scoperta sia quindi aziendalmente proficuo, nella valigia sono indispensabili una generale conoscenza del Paese e della sua cultura, nell'obiettivo prioritario di evitare spiacevoli gaffe interculturali che potrebbero pregiudicare contatti ed approcci, oltre alle principali indispensabili nozioni in materia tributaria, giuridica e valutaria.

"Conoscere il mondo" è la Collana che, debuttando con la Cina, si propone quale guida e pioniere per imprenditori che, prima di approcciare - o eventualmente abbandonare - il "progetto Mercati Emergenti", vogliono conoscere le coordinate aziendali attraverso cui potersi muovere nelle nuove mete imposte dall'economia globale.