Se è vero che buona parte della generazione cattolica francese degli anni '30 mostrò aperta ammirazione per il fascismo, è altrettanto vero che alcuni rappresentanti di questa non si piegarono facilmente ai miti mussoliniani e si sforzarono di svelarne natura e intenti. Tra costoro un posto a parte va riconosciuto alla "Vie intellectuelle", rivista acuta e coraggiosa, informata e non conformista, emanazione di un gruppo domenicano francese. Sul suo atteggiamento di fronte al fascismo si sofferma. con l'aiuto di fonti scritte e orali, carteggi e testimonianze in parte inediti, la presente ricerca, piccolo tassello di un quadro ancora oggi poco conosciuto o dimenticato.

Patti lateranensi e Azione cattolica, nazionalismo e totalitarismo, corporativismo e guerra d'Etiopia sono alcuni dei temi più dibattuti e degli interventi più decisi della rivista, accanto ad altre problematiche che divisero particolarmente l'opinione pubblica francese: fronte popolare, rapporto cattolici-comunisti, guerra di Spagna. Le inevitabili contestazioni e critiche degli avversari e i provvedimenti vaticani di censura fanno da corollario al cammino della "Vie intellectuelle", che rimane tuttavia un punto di riferimento obbligato non solo per una generazione.

E.W. Crivellin (Torino, 1951), laureato In lettere, si occupa di storia politico-religiosa e collabora a varie riviste specializzate. E' autore del saggio Il cattolicesimo francese tra le due guerre mondiali. E' impegnato in attività di ricerca presso l'istituto di storia contemporanea della Facoltà di scienze politiche dell'Università di Torino.