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Carcere e rieducazione

Barbara Pizzetti

Carcere e rieducazione

Il contributo della pratica teatrale

In Italia la pratica del teatro in carcere si è diffusa sin dagli anni Ottanta e gode oggi dell’apprezzamento del Ministero della Giustizia, che instaura forme di collaborazione con enti teatrali, culturali e locali e stipula protocolli di intesa a sostegno delle esperienze di teatro in molti istituti penitenziari. Questo volume trae origine da una ricerca sociologica svolta in 12 carceri italiani e si propone di evidenziare lacune e potenzialità, punti di convergenza e di attrito fra i principali attori del carcere (personale penitenziario e reclusi) riguardo alla concezione e alle funzioni dell’attività teatrale.

Edizione a stampa

28,50

Pagine: 222

ISBN: 9788835148838

Edizione: 1a edizione 2023

Codice editore: 634.13

Disponibilità: Discreta

In Italia, la pratica del teatro in carcere si è diffusa a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso e gode oggi dell'apprezzamento del Ministero della Giustizia che instaura forme di collaborazione con enti teatrali, culturali e locali e stipula protocolli di intesa a sostegno delle esperienze di teatro in molti istituti penitenziari. Ma come si colloca il teatro a fronte dei mutamenti avvenuti nel sistema penitenziario, dell'evoluzione della pena come istituzione sociale storicamente determinata e del concetto di trattamento e di rieducazione? Qual è il ruolo effettivamente riconosciuto al teatro dall'istituzione penitenziaria? E quale l'effettivo contributo del teatro al processo di umanizzazione della pena, di apertura e scambio del carcere con la società civile e la comunità esterna?
Il volume trae origine da una ricerca sociologica svolta in 12 carceri italiane. La ricerca si propone di evidenziare lacune e potenzialità, punti di convergenza e di attrito fra i principali attori del carcere (personale penitenziario, con funzioni dirigenziali, di custodia e pedagogiche, e reclusi) riguardo alla concezione e alle funzioni dell'attività teatrale. Mettendo a confronto le due diverse prospettive, essa giunge a dimostrare come, per effetto delle molteplici disfunzionalità e carenze proprie del contesto, la rieducazione è tale da rappresentare non tanto un obiettivo pienamente raggiunto, quanto una necessità di legittimazione del carcere. Per quanto l'attività teatrale risulti efficace nello sviluppare risorse e competenze e innescare processi trasformativi nella persona detenuta, affinché possa divenire fattivamente una parte integrante del processo di riabilitazione, è necessario un radicale rinnovamento istituzionale.

Barbara Pizzetti
è Phd in Sociologia, Organizzazione e Culture. Dopo un Master in Competenze interculturali e anni di esperienza come operatrice di teatro sociale nell'ambito della cura e del disagio, svolge progetti e attività di ricerca presso il CIRMiB (Centro di Iniziative e Ricerche sulle Migrazioni Brescia) dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. Si occupa in particolare dello sviluppo di processi culturali e di dialogo interculturale e interreligioso mediante i linguaggi performativi in ambito scolastico-formativo, penitenziario e nei contesti urbani. Ha pubblicato: Il progetto Dòsti (Amicizia): dialogo interreligioso, arti e pratiche performative nella comunità locale (con M. Colombo, "Comunicazioni sociali", 1, 2019); Il teatro fuori dalla stanza (in Cavaglieri, Gandolfi, Roma, 2022).

Introduzione
Sociologia della pena
(La pena come costruzione sociale; Contributi teorici alla sociologia della pena; L'evoluzione della pena)
Gli effetti della pena sulla comunità e sulle identità devianti
(Comunità carceraria e prigionizzazione; Stigmatizzazione ed etichettamento; Divenire devianti)
Il sistema penitenziario in Italia: sovraffollamento e rieducazione
(Ruolo della prigione nella transizione dallo stato sociale allo stato penale; 'aumento della carcerizzazione e le sue conseguenze; Il sovraffollamento endemico delle carceri in Italia; Tratti salienti del sistema penitenziario italiano; La rieducazione oggi: il 'nuovo' carcere)
Dalla teoria alla ricerca empirica: l'istituzionalizzazione della pratica teatrale nelle carceri italiane
(L'oggetto della ricerca: il rapporto tra carcere e teatro; Metodologia della ricerca; Il campione; Le ipotesi e le tracce di intervista)
L'istituzione penitenziaria di fronte alla sfida del teatro
(Intenzionalità istituzionale; Ragioni per l'istituzionalizzazione del teatro in carcere; Potenzialità educative del teatro; Il teatro come strumento per migliorare l'efficacia della pena; L'investimento dell'istituzione sulla pratica teatrale; Criticità: mancanza di risorse e resistenze del personale di Polizia Penitenziaria)
Detenuti come attori nelle pratiche teatrali
(Ipotesi del potenziale trasformativo; Carcere, rieducazione e teatro; L'impatto delle attività teatrali sul potere cognitivo esercitato dal carcere)
Conclusioni
(La verifica delle ipotesi: livello macro; La verifica delle ipotesi: livello micro; Fattori e indicatori di istituzionalizzazione dell'attività teatrale; Prospettive future: 10 punti per una politica nazionale del teatro in carcere)
Riferimenti bibliografici.

Collana: IES Innovazione, Educazione, Societa’

Argomenti: Sociologia dell'educazione

Livello: Studi, ricerche - Textbook, strumenti didattici

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