L'antropologia fenomenologica è una corrente di ricerca, che si propone lo studio dell'uomo seguendo, a grandi linee, la fenomenologia di Husserl. Essa si distingue così da altre antropologie: filosofica, culturale, strutturale, funzionale. Nel suo ambito si esercitano anche molti psichiatri, a segno che, dei nove collaboratori a questo volume, solamente due non lo sono. Tuttavia questo non è un libro di psichiatria fenomenologica. L'antropologia fenomenologica infatti è una scienza nuova, che non si accoda semplicemente né alla psichiatria né ad altre scienze umane, per portare ad esse un "contributo", ma che mira alla loro rifondazione, cercandone e descrivendone le condizioni di possibilità. Essa si muove sul piano pretematico, eidetico, intenzionale ed intende illuminare l'apparizione originaria delle cose in quello che sono ed in quel tanto di più e di diverso che stanno per essere o che potrebbero essere.

Gli studenti di psicologia, di psichiatria e di sociologia - specialmente - troveranno qui alcuni temi. sviluppati da queste discipline, così come appaiono allo stato nascente. Si può comprendere quindi che l'area dell'antropologia fenomenologica sia molto vasta e che i saggi qui raccolti la percorrano liberamente, ubbidienti soltanto alla diversa inclinazione degli autori. Alcuni si sviluppano di più sul versante intuitivo, altri sul versante riflessivo della fenomenologia. Tutti, più o meno esplicitamente, testimoniano il debito delle scienze umane verso l'"humanitas" della poesia e della filosofia, dove si presentano - e magari si negano le epifanie, che segnano la nostra esistenza.

L. Calvi (Milano, 1930). primario neurologo dell'ospedale di Lecco. Si occupa di antropologia fenomenologica dal 1959. Pubblicazioni principali: "Sulla costituzione dell'oggetto fobico" (1963), <