Bologna verde

Roberto Scannavini, Vincenzo Cioni

Bologna verde

Dalla deforestazione romana alla riforestazione della Transizione Verde di oggi

Città e campagna dialogano nella sempre più intensa urbanizzazione dell’Europa. Ed è un dialogo difficile perché si appesantisce il territorio di infrastrutture mentre si vorrebbe conservare la flora tradizionale ed il libero contatto di tutti con la Natura. Bologna verde si inserisce nel dibattito sulla transizione ecologica che sta segnando sempre di più la nostra epoca, documenta una lunga storia cittadina di verde privato e pubblico, e quindi avanza ipotesi evolutive in linea con il proprio passato.

Edizione a stampa

26,00

Pagine: 190

ISBN: 9788835146803

Edizione: 1a edizione 2023

Codice editore: 1740.158

Disponibilità: Discreta

Pagine: 190

ISBN: 9788835153436

Edizione:1a edizione 2023

Codice editore: 1740.158

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

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Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Città e campagna dialogano nella sempre più intensa urbanizzazione dell'Europa. Ed è un dialogo difficile perché si appesantisce il territorio di infrastrutture mentre si vorrebbe conservare la flora tradizionale ed il libero contatto di tutti con la Natura.
Bologna verde si inserisce nel dibattito sulla transizione ecologica che sta segnando sempre di più la nostra epoca, portando nuovi argomenti.
Documenta una lunga storia cittadina di verde privato e pubblico, e quindi avanza ipotesi evolutive in linea con il proprio passato. Si dà importanza alla minuta storia del Verde che è pur sempre esistito all'interno di un centro storico che è secondo per grandezza solo a quello di Venezia. E quindi prospetta soluzioni per il suo sviluppo verde che sembrano ragionevoli nel quadro della riforestazione della città e del suo territorio.
Conoscere la lunga storia dei giardini di Bologna, pubblici e privati, dei suoi orti, delle sue braine e dei cunei di territorio agrario che sembrano penetrare nella città, può aggiornare una cultura civica che ora è posta di fronte a problemi epocali come la transizione verde. La resistenza alla manipolazione verde del grande patrimonio monumentale fatto di piazze e chiese, palazzi e conventi, in un reticolo viario porticato e ordinato scenograficamente come quasi in nessuna città italiana, ne fanno probabilmente un caso unico. A Bologna il confronto fra la monumentalità del costruito e la viva leggerezza del Verde è stato per secoli in singolare equilibrio. Un equilibrio che il profilo storico dell'opera Bologna verde vorrebbe tutelare ed anche restaurare, ritrovando per le piazze i vecchi canoni illuministici del decoro borghese, quelli che la resero più ariosa e fruibile in età napoleonica, quando l'urbanistica allargò le sue maglie per ospitare un verde pubblico ben connesso alla monumentalità dell'insieme. Anche lo studio dei giardini interni a quella cinquantina di palazzi senatori che danno monumentalità alle vie cittadine vorrebbe favorirne il restauro fin dove è possibile, con una nuova fruibilità per un turismo colto sempre più numeroso ed esigente. E così dicasi per le nuove opportunità di verde urbanizzato da progettarsi nella cucitura tra pianura e collina, nel ri-ordino degli alvei fluviali e per la prevista riforestazione di un anello verde nei territori che circondano la città, a tutela delle gigantesche infrastrutture viarie del più importante nodo di transito italiano.

Roberto Scannavini, laureato in Architettura a Firenze nel 1965, è stato funzionario del Comune di Bologna come responsabile dell'Ufficio "Studi e Progetti" per la Conservazione del Patrimonio storico-monumentale fino al 2005, oltre che docente universitario. Architetto-restauratore di palazzi, conventi, musei e foresterie, ma anche di piazze (Santo Stefano, Nettuno, Ex Sala Borsa), sia per il Comune sia per l'Università bolognese, ha lavorato come libero professionista per la Fondazione "Genus Bononiae. Musei nella Città". Tra le sue opere: La storia verde di Bologna (1990), Palazzi di Città e palazzi di campagna (1998) e l'autobiografico Al centro di Bologna, 1965-2015 (2020).

Vincenzo Cioni, docente di Filosofia nei Licei e nell'Università, direttore di collana per la casa editrice Mursia, ha pubblicato: Moralità della Scienza (1973), Filosofia e letteratura dell'Industrialismo (1978, 1993) e, recentemente, le sue Cinque conversazioni con Gadamer (2020) e il pamphlet contro l'ecologismo radicale Bois de Boulogne. La forestazione di Bologna (2021).

Introduzione
Roberto Scannavini, Prima parte
La transizione verde a Bologna
La campagna bolognese in età romana: l'Ager Bononiensis. Assetto "centuriato" del territorio rurale
Il rapporto città-campagna nel Medioevo: la città murata delle torri e dei canali
Il rapporto città-campagna nel Rinascimento e nell'età barocca: oltre le mura del Mille
La nascita della città liberale post-unitaria: dal Centro storico alla periferia
L'evoluzione degli spazi verdi localizzati nella città storica dal X al XX secolo
La Flora urbana si rinnova: Scienza e Natura dal XVI al XIX secolo
Il parco urbano interno ai palazzi bolognesi fra Settecento e Ottocento
Tre esempi di parco urbano storico in palazzi bolognesi
Roberto Scannavini, Scheda 1. Rigenerazione urbana dell'area STAVECO
Conclusione
Vincenzo Cioni, Seconda parte
Rifondazione verde di Bologna. Vivere il Verde in città. Aspettative e proposte per Bologna
Scheda 2. Via Stalingrado come grande viale "a verde" semi-pedonalizzato. Osservazioni generali, note storiche, percorso progettuale
Scheda 3. Riforestazione del Parco della Montagnola secondo la sua ideazione originaria di età napoleonica. Osservazioni generali, note storiche, percorso progettuale
Scheda 4. L'edilizia popolare rigenerata "a verde". Osservazioni generali, note storiche, percorso progettuale
Comitato Scientifico, Postfazione
Raffaele Milani, L'arte del vedere e del saper provvedere.

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