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Gli inutili ingombri

Gianluca Majeli

Gli inutili ingombri

Catania tra sviluppo urbanistico e tutela dei beni monumentali e paesaggistici (1939-1968)

Il volume mette insieme alcune questioni fondamentali utili a comprendere gli anni Cinquanta e Sessanta del nostro Paese attraverso l’analisi del caso Catania: l’urbanistica, il rapporto tra pubblico e privato, la tutela paesaggistica e monumentale, il ruolo delle classi dirigenti, le burocrazie tecniche, il rapporto tra centro e periferia. Il caso Catania rappresenta l’esempio di un Paese privo di norme adeguate all’entità dei processi in atto, in cui le leggi di tutela del patrimonio storico-artistico, monumentale e paesaggistico si rivelarono strumenti inadeguati a fronteggiare processi d’inurbamento imponenti e rapidissimi.

Edizione a stampa

23,00

Pagine: 160

ISBN: 9788835118046

Edizione: 1a edizione 2022

Codice editore: 1792.276

Disponibilità: Discreta

Pagine: 160

ISBN: 9788835150534

Edizione:1a edizione 2022

Codice editore: 1792.276

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Il volume mette insieme alcune questioni fondamentali utili a comprendere gli anni Cinquanta e Sessanta del nostro paese attraverso l'analisi del caso Catania: l'urbanistica, il rapporto tra pubblico e privato, la tutela paesaggistica e monumentale, il ruolo delle classi dirigenti, le burocrazie tecniche, il rapporto tra centro e periferia.
A partire dagli anni Cinquanta, nel quadro del boom edilizio nazionale, i lineamenti del paesaggio urbano prebellico del capoluogo etneo furono cancellati su un raggio così ampio da rendere quasi irriconoscibile la fisionomia della Catania degli anni Trenta. Catania non fu certo l'unica città a dovere affrontare la minaccia che l'edilizia montante costituiva per il patrimonio storico. Il problema era di scala nazionale. Il paese era privo di norme adeguate all'entità dei processi in atto: le leggi di tutela del patrimonio storico-artistico, monumentale e paesaggistico approvate dallo stato fascista nel 1939, così come la legge urbanistica varata durante la guerra, alle soglie della caduta del fascismo, si rivelarono strumenti inadeguati a fronteggiare processi d'inurbamento imponenti e rapidissimi. Oltre a ciò, la crescita economica e la modernizzazione del secondo dopoguerra ebbero costi sociali e culturali altissimi.
Il tentativo di modernizzare la città di Catania passò per la legge speciale per il Risanamento di San Berillo, una delle operazioni immobiliari più audaci del dopoguerra che cancellò una porzione di notevole ampiezza del centro storico, lasciando una profonda ferita nel corpo della città. La mancata approvazione per venti anni del Piano Regolatore Generale fece il resto, permettendo di fatto l'emersione degli appetiti di chi riteneva che fosse legittimo cancellare gli edifici liberty - perché erano degli "inutili ingombri" rispetto all'idea di modernizzazione prevalente - per sostituirli con grandi complessi condominiali, in spregio a un'idea di città più rispettosa della storia cittadina e più sostenibile dal punto di vista umano e ambientale.

Gianluca Majeli si è laureato in lettere moderne presso l'Università degli studi di Catania e ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università "Carlo Bo" di Urbino. È socio della Società di Storia Patria per la Sicilia Orientale, della Società Siracusana di Storia Patria e della Società Italia di Storia Ambientale. Si interessa di storia della tutela dei beni monumentali e paesaggistici nel secondo dopoguerra, dedicando particolare attenzione alla città di Catania e alla Sicilia orientale.

Catania: urbanistica e tutela dei beni monumentali e paesaggistici tra il fascismo e il dopoguerra
(La questione urbanistica catanese negli anni del fascismo; Le leggi fasciste sull'urbanistica e sulla tutela monumentale e paesaggistica; I primi anni della Soprintendenza ai monumenti per la Sicilia orientale (1939-1949))
La modernizzazione senza pianificazione: Catania negli anni Cinquanta
(Le aspettative del dopoguerra; Le novità della Costituzione repubblicana sulla tutela; La sfida del Piano regolatore generale; San Berillo (1950-1954); La mancata attuazione del Piano del 1954 e gli anni della "deregulation")
La Soprintendenza ai monumenti sotto la direzione di Pietro Lojacono
(Gli anni dell'autonomia; Il soprintendente Pietro Lojacono (1954-1963); Palazzo dei Tribunali (1954); Palazzo Spitaleri e La Rinascente (1958-1959); Il primo vincolo paesaggistico sulla fascia costiera (1955-1956); La genesi del parco Gioeni ovvero un vincolo non andato a buon fine; Il Congresso eucaristico nazionale a Catania (1959); Sviluppo e tutela nella vicina Siracusa: soprintendenze, commissioni e vincoli; La "solitudine" di un soprintendente)
La caccia alle ville: la speculazione fondiaria lungo i viali
(Tutela e speculazione lungo l'asse viario del corso Italia; Villa Manganelli al centro della speculazione; L'attivismo dell'ateneo (1948-1957); Villa Manganelli: il vincolo sfuggente (1954-1958); Villa Manganelli: il definitivo assetto (1960-1971); Le ville sotto attacco: l'iniziativa politica di Matteo Gaudioso (1959-1964))
La svolta degli anni Sessanta con il Prg di Piccinato
(Catania alla svolta? (1960-1963); L'addio di Lojacono (1963); Da questione politica a scandalo giudiziario: il caso Succi; Il Prg di Piccinato (1964-1968); Riabbracciare il mare: il secondo vincolo sulla fascia costiera (1964-1966); Il vincolo sul centro storico (1959-1968); Catania e la conservazione contestuale)
Melania Nucifora, Postfazione
Indice dei nomi
Ringraziamenti.

Contributi: Melania Nucifora

Collana: Temi di storia

Argomenti: Architettura del paesaggio - Politiche urbane e territoriali - Storia sociale e demografica - Storia urbana e del territorio

Livello: Studi, ricerche

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