1 + 1 != 2. La strana coppia spettatore-attore e le sue iperboliche cifre

La scena dello spettatore è mutevole come tutte le forme di vita. La scena in cui prendiamo posto può essere buia o illuminata, intima oppure comunitaria, voyeristica o di testimonianza. Qualunque sia, siamo comunque in scena anche noi spettatori. Il bello, il commovente, il pauroso, il ridicolo, esistono soltanto nello spazio vuoto fra la rappresentazione e noi. La più intima coppia teatrale infatti è costituita dall’incontro tra uno spettatore e un attore: una somma il cui risultato è imprevedibile. Pirandello mostrò tutto questo in modo scandaloso, insegnandoci la differenza fra "teatro" e "spettacolo", due parole non intercambiabili. Il compito dello spettatore di uno "spettacolo" è di comprenderlo. Il significato termina nella parte di scena illuminata. In "teatro", invece, il significato si trova nello spazio vuoto tra la rappresentazione e lo spettatore, gran parte del significato ancora non c’è se lo spettatore non porta la porzione che dipende da lui. Per questo il teatro è sempre incompiuto e nessuno dei suoi protagonisti (autore, attore, spettatore) aspira a raggiungere più di metà del significato e sempre per una penultima volta. La crisi della rappresentazione nell’esperienza teatrale, è un’opportunità per tornare alle proprie origini: un uomo che racconta una storia ed un altro uomo che lo ascolta guardandolo negli occhi. Un 1 + 1 che provoca cifre inimmaginabili.;

Keywords:Spettatore, attore, scena, teatro, spettacolo, rappresentazione, incompiuto.

Roberto Scarpa, 1 + 1 != 2. La strana coppia spettatore-attore e le sue iperboliche cifre in "EDUCAZIONE SENTIMENTALE" 25/2016, pp 97-107, DOI: 10.3280/EDS2016-025009