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Ferran Camas Roda, Andrea Cano Redondo, Anna Maria Molina

The care labour sector in Spain: realities and regulatory advances to cover them

GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI

Fascicolo: PRE / 1900

This article deals with working conditions and non-discrimination of the staff who work in exchange for remuneration for caring for another person. This work is structured in two main sections: the realities faced by workers in the care sector in their working conditions, or in the suffering of discrimination, on the one hand; and the regulatory advances that are taking place in Spain to cover situations of lack of labour protection, that in some areas of work such as the family home sector were historically occurring, on the other hand.

Giulia Frosecchi

Il lavoro domestico di cura

GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI

Fascicolo: 187 / 2025

Il saggio evidenzia alcune delle principali criticità della regolazione del lavoro domestico di cura, inteso come il lavoro di assistenza alla persona non autosufficiente, prestato in ambito famigliare alle dipendenze di un datore di lavoro domestico. In particolare, l’Autrice si sofferma su alcuni profili della disciplina dell’assistente famigliare, la cui peculiare complessità è emersa nel corso del progetto CARE4CARE – We Care for Those Who Care, ovvero l’obbligo di sicurezza e la disciplina dell’orario di lavoro, anche alla luce della recente giurisprudenza interna e unionale. Si conclude con alcune considerazioni in merito alle norme sul recesso, sostenendo che vi sia la necessità di un complessivo ripensamento della disciplina.

William Chiaromonte

«Ed io, avrò cura di te». Il lavoro delle assistenti familiari fra irregolarità e sfruttamento

GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI

Fascicolo: 187 / 2025

Il saggio analizza due dimensioni peculiari del lavoro domestico di cura prestato dalle assistenti familiari: l’irregolarità e lo sfruttamento. Dopo aver richiamato i principali dati sul lavoro domestico in Italia, da un lato, muovendo dal modo in cui il welfare state approccia la cura delle persone non autosufficienti, si ricostruiscono le cause, le conseguenze e i possibili rimedi alla diffusa irregolarità che caratterizza il settore; dall’altro, si approfondiscono i fenomeni di sfruttamento lavorativo dei quali sono spesso vittime le assistenti familiari, evidenziando in modo particolare i limiti derivanti dall’applicazione dell’art. 603-bis c.p.

Michele Mazzetti

Tra unità e frammentazione: approcci giuridici e di dialogo sociale al care sector

GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI

Fascicolo: 186 / 2025

Il contributo analizza lo sviluppo della nozione di care sector nell’ordinamento dell’Unione europea, evidenziandone la crescente rilevanza per la coesione sociale, la parità di genere, lo sviluppo economico e l’innovazione del welfare. Attraverso un approccio combinato – analisi top-down delle fonti giuridiche (1998-2025) e indagine bottom-up sul dialogo sociale europeo – il saggio evidenzia l’emersione di una concezione funzionale e integrata del care sector, priva tuttavia di una definizione giuridica uniforme e vincolante. L’analisi dei meccanismi di dialogo sociale settoriale rivela una frammentazione strutturale, che ostacola una rappresentanza coerente. Il saggio riflette, infine, sugli interventi normativi per il pieno riconoscimento giuridico e la riforma della governance europea del settore.

Maria Luisa Vallauri

Lavoro di cura, cura del lavoro. Ragioni e obiettivi del progetto CARE4CARE – We care for those who care

GIORNALE DI DIRITTO DEL LAVORO E DI RELAZIONI INDUSTRIALI

Fascicolo: 186 / 2025

Il saggio introduce l’itinerario di ricerca sul tema del lavoro di cura remunerato, presentando la ricerca condotta nell’ambito del progetto CARE4CARE – We Care for Those Who Care finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del Programma Horizon Europe. Muovendo dalla ricostruzione del dibattito filosofico e sociologico sotteso alla ricerca, l’Autrice inquadra il lavoro di cura remunerato nel quadro delle politiche sociali europee e mette in evidenza il contributo della ricerca per il miglioramento delle condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici del settore.

Sara Ricciardi

Recensioni libri

RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE

Fascicolo: 61 / 2025

Il presente lavoro nasce dall’impegno dell’autrice nell’ambito delle azioni di contrasto alle discriminazioni connesse all’identità sessuale, svolto all’interno della Sezione Anti-Discriminazione e Cultura delle Differenze del Centro di Ateneo SInAPSi-Università degli Studi di Napoli Federico II. Nello specifico verrà approfondito il fenomeno socio-culturale della Ball Culture che offre molteplici spunti per un’analisi sistemica e familiare di peculiari configurazioni, dette Houses: nuclei familiari alternativi che rappresentano per la comunità queer uno spazio sicuro in cui sviluppare senso di appartenenza e protezione.

Chiara Bastianoni

Ombre: le vuote presenze del neglect genitoriale tra assenza di riparazioni e conflitti di lealtà

RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE

Fascicolo: 61 / 2025

Il neglect consiste nella mancata disponibilità fisica ed emotiva delle figure di accudimento e può esitare nello sviluppo di diverse manifestazioni di disagio psichico. Il presente lavoro mira ad approfondire i meccanismi relazionali che sottendono il funzionamento del neglect utilizzando le teorizzazioni offerte dal vasto ambito di studi dell’Infant Research e del modello relazionale sistemico. Il concetto di lealtà proposto da Boszormenyi-Nagy, assieme a quello di gerarchia generazionale formulato da Minuchin, fungeranno poi da lenti interpretative nella descrizione di un caso clinico caratterizzato dalla presenza di neglect genitoriale.

Carlo de la Ville sur Illon, Alba Saddi

Le sfide della psicoterapia di coppia e familiare alla luce delle nuove configurazioni di famiglie

RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE

Fascicolo: 61 / 2025

Un tempo, che ormai sembra lontano, la terapia familiare si espletava su alcuni presupposti determinati dall’assetto sociale vigente: il sistema coppia formata da un uomo e una donna, il sistema figli, il sistema trigenerazionale con le famiglie di origine della coppia. Negli ultimi decenni l’osservazione dei legami familiari ci apre a uno spaccato estremamente variegato: coppie senza figli, famiglie mononucleari, famiglie allargate, famiglie omogenitoriali, famiglie arcobaleno, famiglie formate da coppie genitoriali di etnie, cultura e religione diverse. A questi cambiamenti degli assetti di coppia e familiari, determinati dall’evoluzione del contesto storico/culturale, necessariamente la psicoterapia di coppia e familiare deve adeguare le sue strategie di intervento soprattutto nella valutazione dei “cicli di vita” e negli assetti dei sottosistemi familiari.

Gianmarco Manfrida, Erica Eisenberg, Serena Gallorini

Una voce poco fa..: i messaggi vocali in psicoterapia

RIVISTA DI PSICOTERAPIA RELAZIONALE

Fascicolo: 61 / 2025

Sempre più frequentemente pazienti in psicoterapia ricorrono per contattare i propri curanti a messaggi vocali, giustificandone l’uso con motivi di praticità e rapidità rispetto all’impegno richiesto da un messaggio scritto. Tuttavia, i vocali costringono l’interlocutore ad ascoltare senza poter esprimere la propria opinione, nemmeno con mezzi analogici, fino alla conclusione del messaggio: una posizione scomoda per i terapeuti, abituati a ricevere e dare feedback in un confronto interpersonale che si può mantenere perfino in uno scambio di brevi messaggi scritti, vissuto come una conversazione, ma non in comunicazioni per turni successivi. Inoltre, i vocali richiedono attrezzature o spazi o condizioni che garantiscano la privacy per essere dettati e ascoltati. La nostra indagine sulle opinioni, i vissuti, la pratica degli psicoterapeuti con i messaggi vocali si è fondata sulla somministrazione attraverso i social di un questionario a 233 professionisti; particolare attenzione è stata data alla loro opinione sui presunti motivi di questa particolare scelta di messaggistica online da parte dei loro pazienti. Segue la descrizione di alcuni casi clinici che hanno incluso scambi di messaggi vocali in cui possono essere rintracciati elementi desumibili dai risultati del questionario.

Augusto Romano

Musica e inconscio: convergenze

STUDI JUNGHIANI

Fascicolo: 61 / 2025

La società contemporanea, che si ispira ai falsi miti della Persona, necessita del recupero di un più costante dialogo tra Io e Inconscio, che Jung poneva come fondamento e contenuto della terapia. Ma perché l’ibridazione tra queste due fondamentali realtà psichiche riesca, occorre tener presente che l’Inconscio ha uno statuto linguistico diverso dal conscio. Partendo da questo dato di fatto, il presente saggio espone i punti di contatto tra linguaggio inconscio e linguaggio musicale e i contributi che l’analisi dell’espressione musicale può apportare alla comprensione dei fenomeni inconsci. In particolar modo viene sottolineata l’inevitabile indeterminazione delle manifestazioni inconsce e l’opportunità che ad esse ci si accosti in modo immaginativo anziché meramente interpretativo.

Clementina Pavoni

Nelle ombre di Conrad

STUDI JUNGHIANI

Fascicolo: 61 / 2025

L’autrice analizza tre racconti di Joseph Conrad come rappresentazione delle diverse forme di ombra di cui parla Mario Trevi: ombra personale, ombra come archetipo, ombra come immagine archetipica. Si tratta di tre racconti di mare. Viene proposta l’immagine del vascello come metafora della psiche in cui il capitano rappresenta il complesso dell’Io alle prese con difficoltà interne, e con le difficoltà esterne rappresentate dal clandestino imbarcato segretamente, dalla febbre tropicale e dal tempo avverso e infine dall’incontro con l’immagine della distruttività nella figura di Kurtz.

Anna Maria Montesanto

Oltre il silenzio: note su self-disclosure e transfert erotico in analisi

STUDI JUNGHIANI

Fascicolo: 61 / 2025

Il presente articolo esplora la self-disclosure nel transfert erotico, guardando alla relazione analitica come ad uno spazio vivo, attraversato da parole, silenzi e risonanze controtransferali che si intrecciano in una trama sottile e mutevole. La riflessione nasce dall’incontro tra pensiero teorico ed ascolto clinico e si muove lungo quella soglia delicata che separa immersione ed astensione, interrogando il potenziale trasformativo della rivelazione ed il rischio che un’eccessiva esposizione soggettiva finisca per incrinare la funzione simbolica del setting. Il discorso si snoda lungo tre direttrici principali: il transfert erotico, indagato non soltanto nella sua componente pulsionale, ma come espressione archetipica capace di muovere profondi processi trasformativi; la self-disclosure, nella sua natura ambivalente, sospesa tra il rischio di turbare gli equilibri del campo analitico e la possibilità di aprire varchi verso nuove integrazioni psichiche; il controtransfert, attraversato nei suoi moti reattivi e nella sua funzione di bussola per orientarsi nei livelli più profondi della relazione, attraverso la modulazione della parola, la cura dell’intensità emotiva e la tenuta della cornice analitica. Attraverso il racconto di frammenti clinici ed il dialogo con diversi orientamenti teorici, il testo propone una riflessione sull’arte di bilanciare rivelazione e contenimento, interrogandosi su come l’Eros possa trovare forma e voce nel campo analitico senza smarrire la sua tensione simbolica.

L’autrice parte da una installazione di Anselm Kiefer intitolata I sette palazzi celesti e in mostra a Milano Hangar Bicocca dal 2002 fino al 2024. Entrando nella grande sala dell’esposizione si ha l’impressione di un  buio totale, cui l’occhio gradualmente si abitua fino a distinguere le sette grandi torri che rappresentano i sette gradi di ascesa conoscitiva dell’anima  secondo l’ispirazione cabalistica seguita dall’artista. L’effetto ottico è determinato dall’uso del cemento e del piombo e l’immagine artistica ritrae il vedere a poco a poco non solo strutture e dimensioni, ma anche colori e luci. Il messaggio sembra essere il poter incontrare la Luce che è dentro l’Ombra. Proprio come accade  in molte analisi, in cui non basta aggiungere elementi luminosi alle zone oscure per ottenere un equilibrio migliore, ma bisogna proprio essere intenzionati a scoprire anche la bellezza nascosta nella parte buia della psiche del paziente. A sostegno di questa tesi vengono portati due esempi di lavoro analitico, che riguardano un bambino e un adulto entrambi con plusdotazione cognitiva. L’autrice li ha accompagnati a ottenere importanti risultati nel relazionarsi a se stessi e all’ambiente esterno, ma sempre nel rispetto della gradualità e del limite necessari.

A cura del Comitato di Redazione

Editoriale

STUDI JUNGHIANI

Fascicolo: 61 / 2025

Chiara Tozzi

La luce delle immagini in ombra. Intervista a Giuseppe Tornatore

STUDI JUNGHIANI

Fascicolo: 61 / 2025

Siamo onorati di proporre la seguente intervista dell’analista junghiana Chiara Tozzi al celebre regista Giuseppe Tornatore. Attraverso la presentazione del processo dell’Immaginazione Attiva di Jung fatta da Tozzi a Tornatore, possiamo cogliere la corrispondenza tra il metodo junghiano di confronto con i contenuti inconsci e il peculiare approccio di Tornatore nel creare storie, sceneggiature e film. Le generose e illuminanti riflessioni di Tornatore ci introducono non solo di fatto nel suo ufficio, ma ci permettono anche di accedere al suo variegato mondo immaginativo e al suo rispetto e apertura verso l’inconscio. Giuseppe Tornatore è un regista e sceneggiatore italiano la cui carriera copre un arco di oltre 30 anni. È particolarmente noto per il suo film premio Oscar Nuovo Cinema Paradiso (1988). Tra gli altri suoi film e documentari si annoverano Il camorrista (1986), Una pura formalità (1994), La leggenda del pianista sull’oceano (1998), Malena (2000), La migliore offerta (2013), e Ennio (2021). A Tornatore, celebre anche per la sua lunga collaborazione con il premio Oscar Ennio Morricone, si deve il merito di aver rivitalizzato il cinema italiano. L’intervista a Tornatore è stata realizzata dall’analista junghiana Chiara Tozzi, sceneggiatrice e docente di sceneggiatura, ed è tratta dal suo documentario La luce delle immagini in ombra. Il documentario La luce delle immagini in ombra è stato proiettato nel giugno 2023 a Belgrado nell’ambito della conferenza Film and Analytical Psychology, a cura della Serbian Analytical Society (SAS) e della International Association of Analytical Psychology (IAAP) e a dicembre 2023 Roma nell’ambito del Convegno Jung in Italia - Psiche, Arte, Cinema e Letteratura, a cura dell’Associazione Italiana di Psicologia Analitica (AIPA) e del Centro Italiano per la Psicologia Analitica (CIPA).