Che cosa significa fare sociologia in un contesto socio-culturale sempre più frammentato e ritenuto privo di punti di osservazione privilegiati? E' ancora possibile una teoria generale della società? La teoria dei sistemi di Luhmann rappresenta indubbiamente uno dei tentativi più interessanti e provocatori di rispondere a queste domande.

I suoi concetti fondamentali - complessità, rischio, contingenza, paradosso, autoriferimento e autopoiesi - sembrano riflettere a pieno la suddetta frammentazione.

Lo stesso fondamentale concetto di senso sembra elaborato sulla falsariga di una concezione "acentrica" del mondo, quale è quella oggi dominante, e per indebolire, se così si può dire, ogni convinzione e ogni relazione sociale.

Eppure la teoria sistemica non rinuncia alla pretesa "universalistica", al carattere di "super teoria".

Il libro si inserisce in questa problematica, offrendo una presentazione critica di alcuni dei concetti chiave della teoria luhmanniana, nonché di alcune questioni generali, particolarmente scottanti non solo all'interno della sociologia sistemica, relative soprattutto all'etica, alla politica, alla religione.

L'appendice contiene la "risposta" di Luhmann ad alcune delle obiezioni avanzategli nel libro e ne accresce indubbiamente l'interesse.