Livelli di istruzione elevati e struttura professionale dell'occupazione in Italia

In Italia, come in altri paesi europei, è cresciuta molto la presenza di giovani diplomati e laureati negli ultimi 15-20 anni. Nello stesso tempo, si è modificata profondamente la struttura professionale dell'occupazione. Sorge spontaneo il quesito: fino a che punto la crescita dei livelli di istruzione delle nuove generazioni risponde a scelte indipendenti delle politiche formative o è invece più o meno dipendente dai fattori tecnologici ed economici che determinano l'evoluzione della struttura professionale dell'occupazione?

È un quesito di notevole rilievo anche per le strategie formative future. A esso cercano di dare risposta i saggi di L. Frey, E. Ghignoni, R. Livraghi, A. Regoli, contenuti nel volume.

Sono saggi redatti nel quadro di una ricerca comparativa, promossa dal Cedefop (il Centro per la Formazione Professionale delle Comunità Europee) e coordinata dal LIHRE dell'Università di Tolosa. La ricerca tiene anche conto del ruolo giocato dall'esperienza lavorativa come componente della "qualificazione" (competenza professionale) dei lavoratori, nonché dalle retribuzioni percepite dai lavoratori, distinti anche per sesso.

Rispetto alle esperienze francese, inglese, olandese, spagnola, tedesca, quella italiana, pur constatando una notevole indipendenza delle politiche formative, rivelerebbe una più rilevante dipendenza della crescita dei livelli di istruzione da fattori identificabili dal lato della domanda di lavoro. Le analisi contenute nei saggi inclusi nel volume offrono spiegazioni di come e perché ciò avvenga. Ulteriori ricerche comparative di carattere microeconomico consentiranno spiegazioni più approfondite ed esaurienti.

Alla fine del volume, è riportato il fascicolo n.1-2/1998 di Tendenze della occupazione, che mette in evidenza le differenze nel mondo degli indicatori sull'istruzione, in qualità di componenti essenziali degli indici di sviluppo umano, sottolineando tra l'altro come il perseguimento di strategie formative inadeguate abbia fatto perdere all'Italia rilevanti posizioni in termini di sviluppo umano rispetto a vari altri paesi.