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Le imprese sociali e i beni culturali

Paolo Volontè

Le imprese sociali e i beni culturali

Edizione a stampa

25,00

Pagine: 208

ISBN: 9788846429193

Edizione: 1a edizione 2001

Codice editore: 613.2.1

Disponibilità: Discreta

Strette tra la forza intrinseca delle leggi del mercato e il peso della tradizione italiana di uno stato sociale poco universalistico e molto clientelare, le imprese sociali faticano a volte a battere la strada scelta di un'economia basata sul principio della reciprocità. E quando lo fanno rischiano spesso di chiudersi in un ghetto separato, isolandosi così da un mondo che sembra andare invece verso un'economia di tipo aperto e pluralistico, in cui stato, mercato e privato sociale possono coesistere e collaborare alla produzione del benessere collettivo.

Questi rischi e questi limiti emergono con particolare forza quando il terzo settore entra a contatto con ambiti specifici in cui regnano i modelli più tradizionali di comportamento economico. È il caso, per esempio, del mondo dei beni culturali, che rappresenta anzi un luogo sociale paradigmatico, e per questo di particolare interesse, dell'incontro tra i protagonisti delle tre modalità di azione economica.

Sin dalla promulgazione della "legge Ronchey" sull'apertura di servizi aggiuntivi presso musei, biblioteche e archivi statali, il mondo della cooperazione sociale ha visto nella cultura un settore nuovo in cui intervenire. Subito fu sentita l'esigenza di acquisire informazioni e conoscenze attendibili sul mercato culturale, senza però che da questa esigenza siano nate iniziative visibili. Costituisce un'eccezione la ricerca presentata nel testo, e che è stata svolta dalla Provincia di Milano sul proprio territorio nell'ambito di un progetto europeo Youthstart. Essa ha indagato il mondo dei beni culturali con l'obiettivo di mettere a fuoco alcuni elementi di carattere strutturale o motivazionale che costituiscono le condizioni di cornice entro cui si inscrive l'azione di imprese sociali che operano o vorranno operare in questo settore.

Tali condizioni sono date non tanto dalla consistenza o dalle potenzialità di quel mondo, quanto piuttosto dalla percezione che gli operatori culturali hanno delle imprese sociali, perché è soprattutto da essa che dipenderanno molte delle opportunità future. Ne è emerso un ritratto piuttosto severo e crudo dell'imprenditoria sociale, vista attraverso gli occhi dei responsabili di organizzazioni di gestione dei beni culturali.

Paolo Volonté , filosofo e sociologo, collabora con assegno di ricerca col Dipartimento di Sociologia dell'Università Cattolica di Milano. Recentemente ha pubblicato il volume Razionalità e responsabilità , Rubbettino 2001, e con Carla Lunghi, Mauro Magatti ed Emanuela Mora il manuale Concetti, metodi, temi di sociologia , Einaudi Scuola 20014.

Rita Bichi è ricercatrice di Sociologia presso l'Università Cattolica di Milano, dove tiene un corso di Metodologia della ricerca sociale. È autrice del volume La società raccontata , Angeli 2000 e ha curato la traduzione italiana di D. Bertaux, Racconti di vita , Angeli 2000.


Parte I. Cultura e solidarietà
Per una sociologia dei beni culturali
(La cultura e il suo supporto materiale; Cultura esplicita e cultura implicita; Lo status di bene culturale; Dalla produzione al prodotto e al bene; La via della singolarizzazione; L'ovvio e l'eccentrico; Osservazioni conclusive: la sfera sociale dei beni culturali)
Cooperative sociali e beni culturali in Italia
(L'istituzionalizzazione del bene culturale attraverso le organizzazioni; Il fenomeno dell'esternalizzazione dei servizi aggiuntivi; Le società di servizi culturali; Il nonprofit nelle organizzazioni di gestione dei beni culturali; Vizi e virtù del terzo settore in Italia; La cooperazione sociale di inserimento lavorativo; Osservazioni conclusive: tra particolarismo ed efficienza)
Parte II. Solidarietà e lavoro nei beni culturali e ambientali in provincia di Milano
Obiettivi e metodo della ricerca
(Il problema: disagio sociale e beni culturali; Il progetto; Gli obiettivi; L'attuazione)
Il mondo dei beni culturali e ambientali: un censimento
(Il quadro delle organizzazioni in provincia di Milano; L'attività svolta; Esternalizzazione e innovazione, costi e benefici)
La cultura del settore: il punto di vista dei responsabili
(La sfera motivazionale; L'atteggiamento verso se stessi; L'atteggiamento verso il privato sociale; L'immagine del privato sociale; L'atteggiamento verso il lavoro non qualificato; Osservazioni conclusive: percezione e realtà)
Rita Bichi , Nuove opportunità occupazionali nel mondo dei beni culturali. Dai dati della ricerca alle indicazioni operative
(Le organizzazioni; L'attività vocazionale; I servizi aggiuntivi; Nuove opportunità occupazionali; Ostacoli e stimoli; Alcune indicazioni operative).

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