Questo lavoro ripercorre lo sviluppo del pensiero teorico di Jacques Lacan relativo alla psicosi, non compiendo una ricostruzione storiografica, ma rilevando i passaggi logici del percorso lacaniano.

A partire dalla sua tesi di dottorato in medicina del '32, Della psicosi paranoica nei suoi rapporti con la personalità , si può reperire sia l'emergenza di una serie di questioni nodali che saranno presenti nel corso di tutto il suo insegnamento, sia un avvicinamento di Lacan alla psicoanalisi. È infatti grazie alla psicoanalisi che egli supera le impasses dell'impostazione fenomenologico-comprensiva.

Emerge un quadro composito, dal quale tuttavia si possono trarre alcuni elementi costanti: l'avversione per un'impostazione meccanicista-organicista, la concezione non deficitaria della psicosi, la rilevanza conferita agli elementi strutturali, l'importanza di una clinica differenziale, l'oltrepassamento di un orientamento immaginario-comprensivo nella direzione della cura e l'attenzione per il soggetto, autore di un'"insondabile decisione dell'essere".

La ricerca della causa strutturale della psicosi culminerà nel Seminario III , sulle Psicosi , nella formulazione del concetto di "forclusione": nella psicosi è nel luogo dell'Altro, nel campo simbolico che un significante primordiale, il Nome-del-Padre, non si è inscritto; è il simbolico ad essere segnato da un buco a livello significante. La psicosi non appare dunque come l'indice di una carenza da parte del soggetto quanto piuttosto come una delle possibili risposte del soggetto alla questione edipica, una precisa posizione soggettiva assunta all'interno della struttura.

Lucia Simona Bonifati , laureata in Filosofia all'Università degli Studi di Milano, iscritta come aderente alla Sezione Italiana della Scuola Europea di Psicoanalisi, fa parte della redazione degli Annali della Sezione Clinica di Milano . Si occupa di psicoanalisi ed ha pubblicato diversi articoli e recensioni su riviste del settore.