In-between e paesaggio,  condizione e risorsa del progetto sostenibile

Vincenza Farina

In-between e paesaggio, condizione e risorsa del progetto sostenibile

Edizione a stampa

20,00

Pagine: 160

ISBN: 9788846473868

Edizione: 1a edizione 2006

Codice editore: 85.43

Disponibilità: Discreta

Quando è possibile dire di un progetto urbano che è sostenibile? E qual è la risorsa che esso deve essere in grado di mantenere e/o produrre?
Dalla prima definizione di “sviluppo sostenibile” (rapporto della Commissione Brundtland,1987) sono trascorsi quasi vent’anni e le risposte a queste domande sottendono ancora delle ambiguità.
Il libro - avvalorando la dimensione culturale e politica del progetto sostenibile, spesso trascurata a vantaggio di quella ecologica - si propone di rendere meno ardua la trasmissibilità di un discorso specificamente architettonico sulla sostenibilità. Si avanza l’idea che la risorsa da mantenere e produrre non è soltanto lo spazio fisico, il costruito e le risorse materiali, ma piuttosto il paesaggio, inteso nella sua dimensione ambivalente, ovvero fisica e metafisica (culturale, semantica, estetica, fenomenologica, ecc..) e mutevole, in quanto espressione della relazione evolutiva dell’umanità con l’estensione terrestre. Un paesaggio “al femminile”, costruito dalle relazioni tra gli oggetti e caratterizzato dal divenire. Un paesaggio che esige la presenza del corpo umano che lo percepisce, che su di esso agisce e tramite esso si emoziona.
La risorsa è questo paesaggio. È l’uomo intrecciato con la terra che “abita”.
Ma se predisporre la produzione e/o il mantenimento della risorsa/paesaggio è la finalità del progetto sostenibile, quale ne è la modalità?
Il libro propone un approccio, l’In-between, nel quale il progetto sostenibile trova una condizione favorevole e necessaria di sviluppo, che si compone di strategie e tattiche rese esplicite attraverso l’indagine di alcuni selezionati esempi progettuali, tratti dalla produzione architettonica contemporanea (Steven Holl, Carme Pinòs, FOA, ecc..).
Ricorrendo alle strategie In-between è possibile creare situazioni in cui a prevalere è non già l’oggetto della trasformazione nella sua compiuta determinazione, ma ciò che è tra gli oggetti, tra i frammenti di realtà, ovvero il campo di relazioni mutevoli che legano l’oggetto “rizomaticamente” da una parte all’ambiente e dall’altra all’uomo. L’In-between - che diventa qui l’evoluzione del concetto già noto in architettura - genera lo spazio di relazione non soltanto tra oggetti architettonici, ma anche tra processi, producendo lo spazio del divenire, della virtualità.
Una siffatta condizione rafforza il progetto urbano quale strumento capace d’innescare processi di trasformazione virtuosi, sostenibili e di sorreggere non soltanto la produzione e il mantenimento delle risorse materiali, ma anche condizioni di maggiore equità, giustizia sociale e migliore qualità della vita.

Vincenza Farina, autrice di saggi sul tema architettura e sostenibilità, vive e lavora a Roma dove, oltre alla professione di architetto, svolge attività di ricerca e di collaborazione alla didattica presso la Facoltà di architettura dell’Università degli studi Roma Tre.


Francesco Cellini, Presentazione
Premessa
Parte I. Osservazioni sulla città e sul progetto urbano
Obiettivi e risorse dello sviluppo urbano sostenibile: una riconcettualizzazione
(Introduzione; Dimensione sociale della risorsa e indagine sui meccanismi di produzione)
Il passaggio e/è la risorsa
(Introduzione; Paesaggio e sostenibilità; Tematizzazione della corporeità del soggetto nel paesaggio; Paesaggio come fenomeno estetico; La metaspazialità del paesaggio e la memoria; Conclusioni)
Parte II.
L’in-between come condizione del progetto urbano sostenibile
(L’approccio in-between)
Carme Pinós
(L’in-between e la pratica architettonica di C. Pinós; Paseo marítimo, Torrevieja; Plaza de Toros, Mòstoles; Edificio scolastico, Morella; Pasarela peatonal, Petrer)
Foreign Office Architects
(L’in-between e il manifesto architettonico dei FOA; International Port Terminal, Yokohama)
Steven Holl
(L’in-between e la base pre-teorica dell’architettura di S. Holl; Kiasma, museo d’arte contemporanea, Helsinki, Simmons Hall, resistenza universitaria, MIT, Cambridge)
Peter Eisenman
(Monumento all’olocausto, Berlino)
t/b/o. Stefan Tisher, Susanne Burger, Philipp Oswalt
(Parco della memoria nell’ex lager femminile di Ravensbrück, Fürstenberg)
Manuel de Solà Morales
(Ville-Port Atlantique, Saint Nazarie)
Teddy Cruz
(Casa Familiar, San Ysidro)
Conclusioni
Bibliografia
(Bibliografia generale; Bibliografia sulle opere).

Contributi: Francesco Cellini

Collana: Serie di architettura e design

Argomenti: Architettura del paesaggio - Compatibilità ambientale ed ecologica

Livello: Studi, ricerche

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