Il riuso delle aree militari dismesse: la questione di Pola.

Ivana Venier

Il riuso delle aree militari dismesse: la questione di Pola.

Quale ruolo per forme di pianificazione effimera?

A partire dal caso studio del processo di smilitarizzazione di Pola e dalle pratiche d’uso della popolazione e delle associazioni locali, il volume tenta di esplorare la possibilità che le forme di pianificazione effimera, la complessità, l’improvvisazione e la sperimentazione entrino a far parte del contesto di piano.

Edizione a stampa

28,00

Pagine: 208

ISBN: 9788856845563

Edizione: 1a edizione 2012

Codice editore: 1862.153

Disponibilità: Buona

Pagine: 208

ISBN: 9788856873597

Edizione:1a edizione 2012

Codice editore: 1862.153

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book


La città di Pola, in Istria (Croazia), si sviluppa a partire dalla seconda metà dell'Ottocento come principale porto militare dell'Impero Asburgico. Un imponente processo di sviluppo trasforma rapidamente una città povera e insalubre in un importante centro economico e militare. Nonostante abbia contribuito fortemente allo sviluppo della città, la funzione militare oggigiorno viene però considerata come un ostacolo al progresso. A partire dagli anni Novanta, infatti, viene avviato un lento processo di smilitarizzazione della città, la quale si trova a dover affrontare una situazione complessa, caratterizzata da un'imponente presenza di aree militari - degradate e abbandonate - che incide inevitabilmente sulle politiche urbane e sulla vita degli abitanti.
La maggior parte delle aree militari dismesse viene quotidianamente utilizzata dalla popolazione in molteplici modi - per soddisfare esigenze di svago, di divertimento o di lavoro - diventando sentito oggetto di riappropriazione e di interesse per molti. Le pratiche d'uso diventano espressione di una capacità insita nella popolazione di far fronte da sé ai problemi e possono fornire suggerimenti importanti per un possibile riorientamento dell'agire. Insieme alle attività delle associazioni locali, emerse per proporre un dibattito sul futuro della città, le pratiche della popolazione mettono in discussione le attività di pianificazione convenzionale , facendo emergere un tipo di pianificazione che si potrebbe definire effimero . Si tratta di un tipo di pianificazione caratterizzato da una temporaneità degli usi, che non è fatto per durare nel tempo, ma che nasce per affrontare determinate questioni nell'immediato, per cogliere le occasioni che di volta in volta si presentano.
A partire dal caso studio del processo di smilitarizzazione di Pola e dalle pratiche della popolazione e delle associazioni locali, questo testo tenta di esplorare la possibilità che le forme di pianificazione effimera , la complessità, l'improvvisazione e la sperimentazione entrino a far parte del contesto di piano.

Ivana Venier è dottoranda in Pianificazione Territoriale e Politiche Pubbliche del Territorio presso l'Università IUAV di Venezia. Si interessa a questioni legate alle trasformazioni urbane, allo sviluppo locale, all'apprendimento istituzionale e collettivo, e alle politiche pubbliche territoriali.



Premessa
Sommario
Introduzione. Problematizzare la trattazione del caso
(Il caso della smilitarizzazione di Pola; Lo studio di caso come metodo di ricerca; Riflessioni a margine sulla metodologia)
Parte I. Il caso
Considerazioni introduttive a proposito dell'importanza delle aree militari
Pola: vicende di una città militare tra ascesa e declino
(Militarizzazione e sviluppo; Momenti di vita quotidiana; Declino della funzione militare; Sintesi cronologica: dalla smilitarizzazione alle proposte di valorizzazione delle aree militari)
Attivazione di nuove pratiche nelle aree militari abbandonate
(Creatività della popolazione e nuovi modi di appartenenza nelle aree militari abbandonate; Espressioni della "saggezza" del senso comune; Un teatro capace di dialogare e di re-inventare lo spazio. Intervista a Paola Valente, responsabile di un festival culturale; Episodi di rivendicazione intorno ad aree militare ancora gestite dalla Difesa)
Parte II. Due proposte per pianificare le aree militari dismesse
Un progetto di sviluppo turistico
(Il progetto Brijuni Rivijera come progetto di "sviluppo" e di smilitarizzazione; La presenza della Difesa intesa come ostacolo allo sviluppo; Perché un progetto di sviluppo turistico; "Un turismo capace di garantire una gestione efficace ed efficiente del territorio". Intervista a Ratomir Ivièiæ, direttore della società Brijuni Rivijera; Conseguenze di un'impostazione di tipo imprenditoriale da parte della classe politica)
Mobilitazione urbana e pratiche di conflitto
(Un referendum per bloccare la privatizzazione delle aree ed opere demaniali; "No alla privatizzazione delle aree del demanio". Intervista a Bruno Poropat, politico "attivista"; Interessi locali particolaristici: conflitto tra popolazione locale e popolazione straniera; Sull'importanza del locale. Intervista a Vilim Cukon, attivista di Stignano)
Proposte alternative: la pianificazione come sperimentazione Pianificare attraverso l'uso. Intervista a Marko Perèiæ, architetto "attivista"
Parte III. Una situazione caratterizzata da un'apparente paralisi dell'agire
Incertezze e difficoltà nella realizzazione del progetto Brijuni Rivijera
(Conflitti di competenza; Conflitti di proprietà e di potere)
Deficit di consenso
(Ruolo del partito regionale della DDI nella smilitarizzazione dell'Istria: perché è importante considerare il contesto politico; Percezione della corruzione e sfiducia tra popolazione ed istituzioni rappresentative pubbliche e partiti politici)
Parte IV. Spunti di riflessione: quali possibili ruoli per forme di pianificazione effimera?
Arrivare tardi all'appuntamento con lo sviluppo: i vantaggi del latecomer
Riflessioni su degrado e abbandono (soprattutto a partire da Kevin Lynch)
Apprendere dall'interazione
(Un esempio di produzione della conoscenza durante l'azione: episodi di squatting e auto-organizzazione come produzione di pubblico; Occasioni di apprendimento a partire dall'interazione)
Quale ruolo per forme di pianificazione effimera?
Quali prospettive per il futuro? Esperienze di pianificazione strategica a Pola
(Il piano strategico di Pola; La persistenza del turismo; La metodologia come fondamento del piano strategico. Intervista a Branko Blaževiæ, coordinatore del piano strategico di Pola; Riflessioni su strategie e autocefalia della città)
Conclusioni
Fonti delle immagini
Riferimenti bibliografici.

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