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Il destino della materia.

Rossana Noviello

Il destino della materia.

Sulla scena espressionista

Il volume analizza il passaggio dell’architettura dall’universale unità teleologica ottocentesca a una nuova “universalità” legata al fare, che coinvolge non soltanto gli elementi materiali della costruzione ma le stesse categorie estetico-simboliche della sua origine. La costruzione appare così come la ricerca di un Assoluto a partire dall’oscurità più vischiosa della materia.

Edizione a stampa

15,00

Pagine: 112

ISBN: 9788856838688

Edizione: 1a edizione 2011

Codice editore: 1098.2.1

Disponibilità: Discreta

Pagine: 112

ISBN: 9788856864984

Edizione:1a edizione 2011

Codice editore: 1098.2.1

Possibilità di stampa: No

Possibilità di copia: No

Possibilità di annotazione:

Formato: PDF con DRM per Digital Editions

Informazioni sugli e-book

Ripercorrendo il tema della costruzione negli anni tra la fine dell'ottocento e gli inizi del novecento, il volume analizza il passaggio dell'architettura dall'universale unità teleologica ottocentesca ad una nuova "universalità" legata al fare che coinvolge non soltanto gli elementi materiali della costruzione ma le stesse categorie estetico-simboliche della sua origine. In questo contesto, grazie anche ad un'analisi comparata di testi di teoria architettonica e di estetica del tempo, che fin da Hegel introduce la costruzione nel sistema ontologico, l'individuazione semperiana di etimi primari dei codici stilistici e il divenire evolutivo della costruzione espressionista appaiono configurarsi come ricerca di un Assoluto a partire dall'oscurità più vischiosa della materia.
La costruzione, ricondotta alla nudità originaria della sua materialità, diviene espressione di contenuti cosmici e spirituali che si manifestano attraverso allusioni a processi vitali ad essa immanenti e che procedono dal suo nucleo, in una sorta di struttura monadica, centralizzata. La monade, che agli inizi del novecento è al centro degli interessi di filosofi e mistici ma anche della scienza naturale darwiniana, diviene metafora della costruzione espressionista: la monadica essenza della costruzione, "ontologicamente" una cosa sola con la spiritualità originaria da cui trae forma, pur rompendosi, pur disseminandosi nelle sue mille articolazioni, non rappresenta altro che la condizione di indissolubile, tormentato vincolo di materia e spirito.

Rossana Noviello è laureata in Architettura presso l'Università degli Studi di Napoli "Federico II", dove ha altresì conseguito il titolo di dottore di ricerca in Composizione architettonica. Collabora alle attività didattiche e di ricerca del Dipartimento di Progettazione architettonica e ambientale dell'Università "Federico II" ed è docente a contratto di Laboratorio di progettazione architettonica nella stessa facoltà. La sua ricerca si inquadra nel filone di studi che assume il problema teorico-filosofico come punto di partenza per l'analisi delle dinamiche costruttive dell'architettura.

Alberto Cuomo, Introduzione
Materia e vita da Gottfried Semper a Hermann Finsterlin
(Il principio dinamico della costruzione nell'Ottocento; Gottfried Semper e le radici dell'ineffabile; La tecnica espressionista; Hermann Finsterlin. I confini della tettonica)
Il fondamento dello spirito
(Il cristallo e la caverna. Azione polare della creazione; L'architettura espressionista come disseminazione del centro. La monade e il frammento; La Philharmonie di Hans Scharoun)
Conclusioni
Margot Aschenbrenner, Appendice. Della struttura del teatro.

Contributi: Alberto Cuomo

Collana: Nuova Serie di Architettura

Argomenti: Teorie e storia dell'architettura

Livello: Studi, ricerche

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