Gli anni Ottanta sono segnati da drastici processi di ristrutturazione che mutano i rapporti di forza nelle fabbriche metalmeccaniche, incidono pesantemente sull'occupazione, determinano una profonda crisi del sindacato che incrina la fiducia dei lavoratori nella sua azione e ridefinisce, caricandolo di tensioni nuove, il ruolo dei delegati di fabbrica.

La ricerca ricostruisce da un lato l'andamento della contrattazione, della cassa integrazione e dei livelli di sindacalizzazione attraverso i documenti conservati nell'archivio della Fiom di Brescia, dall'altro, attraverso cinquanta testimonianze, l'evoluzione del «mestiere di delegato», le riflessioni critiche, i giudizi, le speranze che si saldano in una cultura capace di confrontarsi con le nuove dimensioni del lavoro operaio e di interrogarsi sul destino del potere e della democrazia sindacale.

Dalle parole dei delegati emergono una ricchezza umana e una lezione civile che travalicano i limiti di un'esperienza e propongono una riconsiderazione dei processi che hanno negli ultimi anni messo in discussione non solo ì rapporti economico sociali, ma anche la scala dei valori collettivi.

Gianfranco Porta (Brescia, 1944) si occupa prevalentemente di storia orale, della cultura e della socialità dei gruppi non egemoni. Ha pubblicato lavori sui militanti e le organizzazioni del movimento operaio in riviste e volumi collettanei.

Carlo Simoni (Brescia, 1949) ha pubblicato ricerche sul patrimonio storico industriale e la storia sociale contemporanea, tra cui Oltre la strada Campione sul Garda: vita quotidiana e conflitto sociale in un villaggio operaio periferico (Brescia, Grafo, 1988).