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Determinismo e utilitarismo nella teodicea di Leibniz

Gianfranco Mormino

Determinismo e utilitarismo nella teodicea di Leibniz

Edizione a stampa

30,50

Pagine: 240

ISBN: 9788846463166

Edizione: 1a ristampa 2009, 1a edizione 2005

Codice editore: 496.1.61

Disponibilità: Discreta

Il volume ricostruisce la riflessione leibniziana sui problemi del male, della libertà e della responsabilità morale lungo il suo intero arco temporale, dagli scritti giovanili fino ai Saggi di teodicea del 1710. Interlocutori di Leibniz, in questo quarantennio, sono non solo i principali contemporanei, da Hobbes e Spinoza a Malebranche e Bayle, ma anche i pensatori antichi e medievali, gli umanisti e i grandi della Riforma protestante, le cui posizioni si intrecciano in un dialogo fittissimo che trae spunti dai più vari ambiti del sapere.

Lo studio mira in particolare a riesaminare criticamente i punti propriamente speculativi della teodicea leibniziana, giungendo a rivalutarne i contenuti ontologici e scientifici, spesso oscurati dalla dominante attenzione per le finalità ireniche così evidenti nei Saggi . Proprio la fama di quest’opera ha lungamente fatto passare in secondo piano i molti altri scritti di Leibniz dedicati alla teodicea, contribuendo a formarne un’immagine assai parziale; per questa ragione il volume dedica ampio spazio alle fasi precedenti, che manifestano la profonda influenza di Hobbes e del pensiero protestante nel quadro di una posizione deterministica forte e mai smussata.

In questa prospettiva, la nozione di libertà difesa dal filosofo di Lipsia appare più prossima al modello della libera necessitas che a qualsiasi forma di contingentismo, trovando una convincente definizione nella semplice congiunzione di intelligenza e spontaneità e conciliandosi con la pratica etico-giuridica delle pene e delle ricompense grazie alla preordinata torsione al bene comune impressa da Dio al corso necessario delle cause e degli effetti.

Gianfranco Mormino (Milano 1962) insegna presso l’Università degli Studi di Milano. Ha pubblicato articoli e saggi sulla filosofia e la scienza del Seicento, nonché il volume "Penetralia motus". La fondazione relativistica della meccanica in Christiaan Huygens, con l’edizione del "Codex Hugeniorum 7A" (1993).


Il giusto potere di Dio (1663-1671)
(La fase “tedesca” della teodicea; La definizione di Trasimaco; Cappe di nebbia e tele di ragno; La natura reale del peccato)
Una nuova teoria della creazione (1671-1673)
(Le idee delle cose; La libertà come costruzione all’ottimo; Il mondo come serie; Colpa e pena)
Il negativo e la contingenza (1673-1697)
(Libertà e responsabilità; Il “fisico” e il “morale” del peccato; I possibili non attuali; La contingenza come labilitas)
L’ordine fisico e l’ordine morale (1697-1716)
(Una teodicea pubblica; La necessità felice; Necessità morale e leggi della dinamica; La giustizia vendicativa)

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